25/04/2012 10:13
Tutta colpa di una fastidiosa sindrome pre-influenzale che ieri lo ha fatto tornare anzitempo a casa con febbre a non più di 37 e un bel po' di doloretti articolari. Il sì o no arriverà questa mattina al momento di alzarsi dal letto: se la situazione migliorerà la presenza di Totti tra i convocati dovrebbe essere assicurata e quella dal primo minuto possibile, altrimenti, in caso di uno sbalzo di temperatura verso l'alto, dovrà alzare bandiera bianca. Il pronostico generale, subordinato a quello che dirà il termometro, è che alla fine, di riffa o di raffa, il capitano possa farcela. Anche perché, dubbio Totti a parte, Luis Enrique ha gli attaccanti contati: Bojan e Lamela squalificati per uno e tre turni, i giovani Tallo e Piscitella «rubati» alla Primavera per le ultime due sedute e i soli Osvaldo e Borini sicuri di partire titolari. Da Totti, poi, dipenderà anche la posizione di Pjanic: trequartista come a Torino o interno come per la maggior parte della stagione. Gli ordini di Luis Enrique per il bosniaco e per De Rossi, apparentemente destinato a tornare in mezzo al campo ma ieri provato di nuovo in difesa in coppia con Heinze, riguarderanno anche i destini di Gago, Marquinho e di uno uno tra Heinze e Kjaer. Gli ultimi esperimenti, oltre al ritorno di Cassetti nel gruppo, indicano in Rosi e Taddei i favoriti di giornata per fare su e giù sugli esterni.
L'unica certezza, anche se può sembrare singolare, è in porta: ci sarà Curci. Con Stekelenburg squalificato e Lobont non ancora pronto, il grado di dodicesimo spetterà a Pigliacelli. In casa Fiorentina, invece, Delio Rossi può sorridere per i ritorni di non poco conto di due come Jovetic e Amauri, storcere il naso per la squalifica dell'acciaccato Pasqual e il fastidio accusato ai flessori della coscia dall'ormai separato in casa Montolivo e sperare nella forza di volontà di Behrami, convocato ma non proprio al top. «Voglio vedere una Fiorentina libera di testa - si è augurato il tecnico viola - abbiamo i valori per tirarci fuori da questa classifica. La discontinuità della Roma? La società ha fatto una scelta precisa, chiuso un ciclo e puntato tutto su un allenatore giovane e straniero: a volte si ottiene tutto e subito, altre serve pazienza». Oggi, da una parte e dall'altra, servono solo i tre punti.