20/04/2012 11:17
Dalle sue parole nacque una indagine diretta dal pubblico ministero torinese, Raffaele Guariniello, che coinvolse diverse squadre, tra cui, la Juventus verso la quale fu aperto un processo. Processo che si chiuse nel marzo 2007 con la sentenza della Corte di Cassazione che confermò lassoluzione, pronunciata in Appello, degli imputati Riccardo Agricola (medico sociale) e Antonio Giraudo (dirigente) dalle accuse legate al doping e che però annullò la sentenza di assoluzione in secondo grado, circa labuso di farmaci, in quanto i giudici in tale grado giuridico non avevano tenuto conto di alcuni particolari, tanto che la Suprema Corte disse che sarebbe stato opportuno fare un nuovo processo basato solo sullaccusa di abuso di farmaci. Per questultimo reato, però, i termini di prescrizione erano nel frattempo scaduti e non venne quindi istruito un nuovo processo. Il 26 aprile del 2005, il Tribunale di Arbitraggio dello Sport, su richiesta presentata dalla Commissione Scientifica Antidoping del CONI il 7 marzo dello stesso anno, sancì che «luso di sostanze farmacologiche che non sono espressamente proibite dalla legge sportiva, e che non possono essere considerate come sostanze simili o associate a quelle espressamente proibite non può essere sanzionato con provvedimenti disciplinari».