20/05/2012 17:49
Allegria sospetta L'ex del Piacenza Kewullay Conteh parla di Atalanta-Piacenza, la partita del rigore combinato tra il portiere Mario Cassano e Cristiano Doni. «Ricordo che, rientrato negli spogliatoi, notavo Cassano che, mentre si asciugava i capelli, sorrideva e cantava. L'episodio mi apparve assurdo in quanto avevamo perso per 3-0 con una squadra palesemente più debole. A quel punto mi rivolgevo verso Cassano dicendo: "Che hai da ridere che abbiamo perso con una squadra di morti? Ti vorrò vedere se alla fine saremo con l'acqua alla gola se ci sarà ancora da ridere". A dette parole Cassano non replicò».
La moglie del pentito Cristian Bertani (Sampdoria) racconta che Carlo Gervasoni voleva dei soldi. «Mentre ero a cena con la mia squadra, ho visto entrare la moglie di Gervasoni e ne ho approfittato per chiederle che cosa volesse Gervasoni, al che lei mi rispose con un discorso del tipo "non cela faccio più, sono arrivata al limite, io ho paura di lui in questo momento, non so chi è veramente, è impazzito"».
Puntate in proprio. L'ex Chievo Federico Cossato ammette d'aver scommesso, ma di tasca propria. «A questo punto io replicai che io e mio fratello avevamo effettivamente giocato la partita Atalanta-Piacenza scommettendo sulla vittoria dell'Atalanta ma ciò era avvenuto con l'utilizzo dei nostri soldi e per gusto della scommessa e che non dovevamo dare nulla a nessuno».
La legge della curva Dario Dainelli, ex Genoa ora al Chievo, anticipa lo scandalo delle maglie: a comandare sono gli ultrà. «L'ultimo giorno di mercato ho accettato di andare in prestito al Chievo. Preciso che avevo chiesto se era possibile essere trasferito, anche perché i rapporti della tifoseria della gradinata nord con me non erano buoni perché ero amico di giocatori sampdoriani con i quali avevo giocato nella Fiorentina e, soprattutto, dopo la sconfitta del Genoa per 6-0 ad opera del Napoli, quando vennero alcuni tifosi nello spogliatoio dicendo che me ne dovevo andare».
Fischietto chiacchierato L'ex team manager del Legnano Giuseppe Padula risponde sulla gara con lo Spezia. L'ex giocatore Gianfranco Parlato (indagato) gli disse «che l'arbitro era un suo conoscente che frequentava night e prostitute della sua zona. Mi disse anche che nell'hotel di proprietà dei genitori di questo arbitro aveva visto numerosi diligenti sportivi in sua compagnia».