06/05/2012 10:42
Dopo aver sbagliato un calcio di rigore, il capitano della Roma ha cominciato a bombardare la porta difesa dallex laziale Carrizo e, alla fine, ha chiuso la serata con unaltra doppietta, che non è servita alla Roma per vincere la partita ma che ha consentito a lui di salire a quota 215 reti, cioè ad una sola lunghezza da Josè Altafini nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi della massima serie. Una doppietta (8 reti il bottino stagionale, 270 gol quello complessivo in carriera) nella notte della sua partita numero 500 in campionato e del bacio regalato a Giorgio Rossi prima del fischio davvio di Peruzzo. Due reti che non lhanno reso felice al cento per cento («Se non abbiamo vinto è colpa mia»), ma che non resteranno a tinte grigie nella sua almanacco. «Purtroppo la vittoria non è arrivata per demerito mio. La colpa è quasi tutta mia, per il rigore sbagliato sullo zeroazero. Stavolta era importante vincere, i miei due gol non servono a niente. I tre punti erano più importanti dei miei gol», dice Totti con una punta di amarezza.
E ancora, parlando (probabilmente) a nome di tutta la squadra. «Il futuro di Luis Enrique? Io spero che rimanga con noi perché è un grande allenatore. Tutta lo spogliatoio è con lui perché lui è uno che dà il massimo. Io spero possa rimanere, ha un grande futuro. Il primo anno, qui a Roma, è stato più o meno difficile per tutti, quindi io credo che lui debba avere la possibilità di lavorare un altro anno con noi. Se lo merita, anche perché è molto attaccato a questa squadra e ai nostri colori». Se fosse per il capitano della Roma, insomma, non dovrebbero esserci dubbi sul nome dellallenatore della squadra per la prossima stagione. La parola, a questo punto, passa a Luis, che ieri sera ha ancora glissato rinviando tutto alla fine del campionato.
Di nuovo Totti. «Questo punto non ci serve quasi a niente, perchè il cammino verso lEuropa è stato abbondantemente compromesso in passato. Laritmetica ancora non ci condanna e per questo cercheremo fino allultimo secondo di arrivare in Europa League. Il cammino, lo ripeto, è molto complicato ma abbiamo il dovere e la possibilità di provarci. Purtroppo anche stavolta la squadra ha palesato una certa fragilità difensiva, ma la colpa in questi casi è anche degli attaccanti che non pressano a dovere i difensori della squadra avversaria. Questo vuol dire che non ci mettiamo bene in campo, tutto qua», il virgolettato di Totti.