10/05/2012 11:15
Spesso anche auto accuse, come quella di Gervasoni che spiega come ha fatto saltare laccordo in un Mantova- Brescia salvando («acrobaticamente », come da definizione di Pellicori) una palla sulla riga di porta. Elementi di verità, come certifica la Procura: «Altrimenti dovrebbe ritenersi che Gervasoni abbia rilasciato tali dichiarazioni in preda ad un delirio calunniatorio del tutto gratuito e che mal si concilia anche con la precisione e la rispondenza alla realtà di alcune delle circostanze indicate». E cioè i 33 tarocchi che la Procura ha fissato sulle carte e che hanno scatenato una bufera di responsabilità tra oggettive e presunte. Posizioni pesanti come quella dellAlbinoleffe e del Grosseto, club plurideferiti per illeciti commessi da loro tesserati. Ma soprattutto pesanti come quella dellAtalanta, verso la quale Palazzi ipotizza «un coinvolgimento diretto», cioè con un mister X tra i dirigenti, nella combine col Padova orchestrata da Cristiano Doni. A lui, a Carobbio, a Cassano, a Bertani, Zamperini e Sartor viene contestato il reato associativo, di aver preso parte cioè al sistema internazionale dei tarocchi. Ci sono i riscontri dei pentiti, le ammissioni, le intercettazioni: «Se continuano andiamo tutti nei casini», diceva Doni.
Tutti insieme lavoravano per pilotare i risultati e tutti insieme sono incappati nella violazione dellarticolo 9, uneredità di Calciopoli che ha fatto finire nel faldone anche Sampdoria e Spezia, club che al momento hanno la sola colpa di aver tesserato un giocatore con le mani in pasta. Quasi come il Siena, che ora paga dazio per Carobbio, ma che prossimamente risponderà per le presunte 5-6 combine prese in esame nel prossimo dispositivo dopo le audizioni di presidente, Massimo Mezzaroma (rischio di responsabilità diretta), ed ex tecnico, Antonio Conte. Schivano il deferimento Torino e Verona, così come il Chievo, uno dei club caldi nelle previsioni. La partita incriminata (Chievo- Novara 3-0, Tim Cup) è tra quelle analizzate, i giocatori del Novara (Bertani, Fontana, Shala e Ventola) tutti inquisiti, e il Chievo si salva, ma continua a tremare per gli altri filoni di inchiesta. Ci sono ancora le carte di Napoli e Bari da valutare, con quelle Palazzi completerà la lista dei deferimenti per il secondo processo, dopo gli Europei. Allora sarà la volta delle «big»: Lazio, Napoli, Genoa, Lecce e Chievo. In questo quadro, il minimo, cioè l«omessa denuncia», sarebbe una manna.