De Rossi, solo un ultimo sforzo

30/06/2012 11:26

 

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Dove non arrivano più le gambe, dove il fisico sta per dire basta dopo 44 partite in stagione, ci sono la testa, il cuore e, soprattutto, la voglia di vincere. è a un passo da una storica doppietta: Mondiale e Europeo, come Vincent Candela, tanto per restare in casa Roma. E come solo Dino Zoff ha saputo fare prima con la maglia azzurra. Daniele e gli altri reduci di Berlino 2006 - Buffon, Pirlo e Barzagli - sono pronti a raggiungerlo. Contro l’avversario che più giusto non poteva esserci: la Spagna.

Già, la Spagna che battendo la Croazia ha consentito all’Italia di Prandelli di non tornare mestamente a casa con le ossa rotte dopo l’eliminazione nel girone. E già, la Spagna. Che dopo anni di nulla ha iniziato il suo ciclo vincente proprio in una notte europea contro l’Italia. Impossibile per dimenticarla.

È il 22 giugno del 2008, quarti di finale. I tempi regolamentari si chiudono sullo 0-0, nei supplementari la situazione non si sblocca. Si va ai rigori. Segnano Villa, Grosso e Cazorla. Poi tocca a . Daniele, maglia bianca e 10 sulle spalle, si fa parare il incrociato, brutta copia del rigore di Berlino segnato a Barthez. Non guarda il , guarda il pallone. E sbaglia. L’errore di Di Natale, poco dopo, completerà il quadro. A Vienna quella sera non sta benissimo, ma gioca comunque una grande partita partendo da faro del centrocampo per ritrovarsi, come al solito, a fare quasi lo stopper aggiunto. «Mi dispiace per tutti i tifosi italiani - le sue parole a fine gara - conto di rifarmi prima possibile».

Domani, più che mai, è la notte della rivincita. Finiti gli Europei per Daniele arriveranno le vacanze. Tre settimane di relax completo, poi dovrebbe iniziare ad allenarsi per essere a disposizione di Zeman entro fine mese. Con ogni probabilità si unirà ai compagni dopo la tournée americana. Programmi? Vacanze riposanti, con la fidanzata, che in questo periodo è impegnata su un set con Christian De Sica, e con la figlia Gaia, che lo ha visto allo stadio e non fa che chiedere quando finiscono tutte queste partite per godersi in santa pace il suo papà. Il 16 compie 7 anni, il 24 Daniele ne fa 29: festeggeranno insieme. Poi ci sarà spazio soltanto per la Roma. Tornare a Trigoria da campione d’Europa è la sua volontà, per altre 48 ore la stanchezza non si farà sentire.