Diritti tv, pioggia di sterline sulla premier. Il campionato inglese sempre più ricco

16/06/2012 17:44

Il vertiginoso aumento, spiega Richard Scudamore, presidente della Premier League, è il risultato di una crescente competitività fra le reti private, una gara ad aggiudicarsi i diritti di un campionato che, per quanto costoso, genera evidentemente ancora più soldi per i netowrk che lo trasmettono. La corsa è stata vinta, come nel triennio precedente, da BSkyB, la televisione privata di cui Rupert Murdoch ha una solida quota di minoranza (e di cui voleva rilevare la maggioranza, prima che lo scandalo del Tabloidgate bloccasse l'operazione, forse in maniera definitiva). Ma Sky avrà stavolta un partner diverso. Nel triennio che sta per concludersi, una piccola parte delle gare di Premier venivano trasmesse dal network americano Espn. Stavolta lo stesso ruolo è stato vinto dalla Bt, gigante delle telecomunicazioni britannico, che trasmetterà le partite su una triplice piattaforma: un nuovo canale interattivo di sport, il web e gli smart phone, i telefonini "intelligenti".

Il numero totale dei match trasmessi salirà da 138 a 154 (di cui 38 andranno alla British Telecom, il resto a Sky). Il valore di una singola telecronaca sale a 6 milioni e 600 mila sterline (circa 7 milioni e mezzo di euro). "Sono rimasto sorpreso anch'io", ammette Scudamore, augurandosi che l'incremento dei diritti televisivi possa permettere ad alcune società che erano in passivo di raggiungere l'attivo e in particolare ai club di rispettare le nuove regole della Uefa sul "fair play" finanziario, ovvero le norme secondo cui dalle prossime stagioni saranno ammesse alle coppe europeee solo le squadre che non spendono più di quanto guadagnano.