Perrotta ora riparte. Brocchi non si arrende

18/06/2012 09:40

 

Qui Roma Simone Perrotta in questi otto anni ha scritto più di un pezzo di storia giallorossa: era il marchio di fabbrica della Roma «spallettiana», l'uomo che sfruttava gli spazi creati da per andare dentro, creare scompiglio e, perché no, segnare anche più di qualche gol (in tutto ben 47 nelle otto stagioni giallorosse). Poi, con Luis Enrique è arrivato il buio, nonostante il tecnico spagnolo nelle sue prime intervista lo incensò di complimenti («Non vedo l'ora di allenare campioni del calibro di , e Perrotta», disse l'asturiano subito dopo la firma del contratto, forse perché erano i tre soli giocatori che conosceva davvero, in quanto campioni del mondo a Germania 2006). Ed invece Luis Enrique si inventò di tutto per Perrotta tranne che il suo vero ruolo, arrivando a piazzarlo anche come (la prima volta successe alla terza di campionato a Milano, contro l'Inter, tra lo stupore generale di tutti). Forse Luis lo vedeva lì per le sue capacità di corsa, di spinta, di resistenza atletica. Le stesse che, il prossimo anno, potrebbero evitargli di arrivare alla pensione (il contratto, rinnovato in automatico lo scorso anno, scadrà a giugno del 2013) senza guadagnarsela davvero fino in fondo. Con Zeman, infatti, Perrotta potrebbe trovare una buona collocazione, tornando utile alla causa giallorossa. Partirà dalle posizioni di rincalzo, è ovvio, sarà un buon panchinaro, ma di quelli affidabili, anche perché se c'è una cosa che non si può proprio rimproverare a Simone è l'abnegazione, il senso della fatica e di appartenenza al gruppo. Ecco perché, a conti fatti, Zeman se lo terrà stretto e — magari — troverà anche il modo di rilanciarlo nei momenti in cui ne avrà bisogno.

 

Qui Lazio Che Lotito e Tare stiano cercando un altro Brocchi sul mercato è fuori ombra di dubbio. Del resto, l'ultima è stata la stagione più complicata della carriera del centrocampista. Un infortunio subdolo al terzo dito del piede , il consulto in Olanda da Van Dijk, un rientro in campo che rientro non doveva essere, il viaggio da Muller-Wohlfahrt e le stampelle. Da capo a dodici e in mezzo l'addio di Edy Reja, al quale era legato da un ottimo rapporto. Ora Brocchi è in vacanza, nella «sua» Formentera. Ci resterà fino a metà luglio: salterà interamente il ritiro di Auronzo, toglierà le stampelle tra circa 40 giorni, per poi tornare a correre all'inizio di agosto. Lì sarà il momento chiave: la speranza è di non avvertire più dolore. In caso positivo, statene certi: anche Petkovic non potrà fare a meno di lui. L'altra opzione, quella più nera, è anche una preoccupazione legata al futuro: Brocchi vuole continuare a giocare, ma allo stesso tempo giustamente non ha intenzione di mettere a rischio per sempre il suo piede. Se il dolore non dovesse abbandonarlo, il centrocampista potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di smettere con il calcio, lasciando alla Lazio quel contratto rinnovato solo lo scorso marzo.