Superstite Bojan «Roma, resto qui e convinco Zeman»

22/06/2012 09:36

 

Bilancio Talmente star da essere invitato a El Primer Toc, programma di punta di Rac1, la radio più seguita in Catalogna. Succede sempre più spesso che i giocatori stranieri in Italia parlino a monosillabi e in patria si confessino, Bojan non fa eccezione: «Inizialmente il cambiamento è stato difficile — racconta —, ma devo dire che il mio primo anno in Italia è andato bene. È stata una stagione tra alti e bassi, di esaltazione dopo una vittoria e di qualche insulto dopo le sconfitte, ma restare in Italia un altro anno è la soluzione migliore. Alla fine del prossimo anno quando la Roma, per tenerlo, dovrebbe sborsare 28 milioni, ndr valuteremo, ma ora voglio concentrarmi sulla Roma, fare ancora meglio e convincere Zeman».

 

Parallelo Il boemo, un Bojan ce l'ha avuto già a e lo avrebbe voluto pure portare a Roma: ecco, lo spagnolo farà quello che in Abruzzo faceva Lorenzo Insigne. Brevilinei e tecnici entrambi, l'idea di Zeman quella di riportare esterno sembra più una suggestione, il capitano non ha più 22 anni è quella di dare a Bojan la licenza di partire da sinistra, per accentrarsi e sfruttare il piede che preferisce, un po' come faceva con Luis Enrique.

 

Ambasciatore Della legione spagnola che un anno fa invase Trigoria, Bojan rischia di rimanere l'unico superstite: Luis Enrique, con tanto di mental coach e staff al seguito, il 3 luglio al raduno non ci sarà; Baldini tornerà dal Brasile con Dodò, terzino sinistro, il ruolo di José Angel che la Roma cercherà di piazzare; Osvaldo, che dalla Spagna è arrivato, rischia di tornarci, per non parlare di Gago, il cui riscatto è improbabile. Risultato? Della revolucion di un anno fa non c'è più traccia: tranne Bojan, appunto.