Zeman: «Vinceremo con classe»

09/06/2012 10:30

Il discorso è semplice e legato non al singolo ma al reparto: a seconda della mediana che gli verrà affidata, potrà essere impiegato centrale o intermedio. Se due dei tre posti saranno occupati da calciatori di qualità, il centrocampista di Ostia giocherà in mezzo. Altrimenti, slitterà nel ruolo di interno: «Dipende dal centro mediano – ribadisce Zeman - se questo è un giocatore di equilibrio, se è più bravo in fase difensiva che offensiva allora può avere accanto giocatori tecnici. A Foggia avevo Barone e Shalimov che erano tecnici e dunque giocavo con un mediano che era di rottura e copertura». Qualche indicazione potrebbe arrivare dal mercato: il fatto che la Roma monitori con insistenza Verratti (vicinissimo però alla ) e Arouca (Corinthians) potrebbe essere un indizio. Sempre sulla composizione del centrocampo, interessante il passaggio su : «Come mediano basso non lo vedo, come interno sì. Poi si vedrà, queste sono tutte supposizioni: quando uno ha la squadra in mano, vede e prova. Magari potrebbe finire a fare il terzino, anche se ho i miei dubbi. Devo lavorare con quello che vedo sul campo e non con quello che ho sentito dire o che ho visto fare agli altri allenatori».

A tal proposito ritorna su Luis Enrique: «Penso sia normale che uscendo dalla scuola del , dove si gioca tanto sul possesso-palla, abbia attuato questo tipo di gioco che ti porta a preparare a lungo l’azione per poi concludere. Io sono più veloce perché ritengo che facendo tanto possesso si riesca a dare all’avversario tempo per sistemarsi in difesa. Nel mio calcio cerco di eliminare le cose inutili e per me il passaggio orizzontale, se non c’è nessun avversario che ti copre, è inutile. Serve solo a prestarsi la palla. I complimenti di Guardiola? Fa piacere riceverli non solo da lui ma da qualsiasi persona che incontro per strada. Sempre meglio che ricevere le pietre in testa. Poi fatti da Guardiola è un piacere doppio».

Sulla rosa a disposizione: «Non è un discorso di quanto è adatta a Zeman, spero che i ragazzi si adatteranno a me. Mi sento l’allenatore e penso di dover guidare il gruppo dando degli indirizzi tecnici e tattici, vediamo se ci si riuscirò. Abbiamo tanto talento, speriamo di riuscire a sfruttarlo. I giovani? Con me hanno avuto sempre spazio». Capitolo a parte merita : «Se è cambiato? Per me rimane il giocatore più forte che ho avuto a disposizione nella mia carriera. Sicuramente è cresciuto, anche perché l’ultima volta che l’ho avuto io faceva il militare… Aveva del talento e lo ha fatto vedere. Poi che abbia cambiato ruolo, diventando centravanti, lo ha esposto a subire più falli. I due infortuni che ha avuto sono stati eccessivi. Se l’ho sentito? No è negli Usa».

Sibillino nello spiegare il ritorno ai ritiri pre-gara, aboliti da Luis Enrique: «Prima di venire alla Roma, ero alla Lazio e non li avevo mai fatti. Alla Roma secondo me è però utile che ci siano». Per i calciatori, un’altra brutta notizia in arrivo: «Torneranno le doppie sedute – annuncia Zeman - bisogna lavorare se si vuole migliorare. Non capisco i discorsi che si fanno sulla mia preparazione definendola massacrante ma sarà che provengo da altri sport dove ci si allena il doppio o il triplo e non è mai morto nessuno». Difficile dargli torto.