Baldini lo inseguiva da cinque anni: lo voleva già al Real

25/07/2012 09:19

Nella primavera del 2007, da Ascoli, arrivò una telefonata da Flavio , il padre del giocatore, a Baldini che, in quel periodo, lavorava come consulente a Madrid per il Real allenato da Fabio Capello. Il papà di Mattia gli offrì il cartellino. Perché l’Inter non aveva messo ancora sotto contratto quel ragazzino dal gol facile e con il fisico da centravanti e le caratteristiche da giocatore moderno. L’attuale giallorosso andò a seguire di persona qualche partita di che, in precedenza, già alcuni osservatori italiani gli avevano segnalato, indicando il giocatore tra gli emergenti del nostro calcio giovanile. Promosso a pieni voti anche da Baldini, l’attaccante rimase però all’Inter.

La rinuncia a fu mirata. Non un errore di valutazione, ma una scelta da dirigente italiano. Il della Roma non reputò giusto prendere un giovane da un nostro club, a costo zero, per portarlo a giocare all’estero. E in più non gli sembrava corretto fare uno sgarbo del genere a una società di primo piano come l’Inter di Moratti. Adesso il destino vuole che riesca a prendere cinque anni dopo quella trattativa che non prese di petto come ha fatto invece per metterlo a disposizione di Zeman. Ora ce l’ha fatta. Non più gratis come nel 2007 ma pagandolo una cifra importante, la più alta operazione del mercato giallorosso di quest’anno.

Ma il della Roma lo ha fortemente voluto, diventando, da Boston, decisivo nella trattativa. Chiamando il papà di e soprattutto il giocatore. Al quale ha spiegato che sarebbe stato sbagliato prendere altro tempo perchè la piazza si stava stancando. Non doveva venire alla Roma come se fosse stato costretto da e da Mezzaroma. Doveva mostrarsi contento per creare subito il feeling giusto con la tifoseria. Anche se il padre si era impegnato da tempo con la , Mattia ha capito che era il caso di dire sì. Al telefono. A Baldini. Da Boston.