De Rossi, compleanno a Trigoria

24/07/2012 11:50

La Roma non vede l’ora di riabbracciarlo e lui non vede l’ora di tornare a infolarsi quella maglia. Nel tour statunitense dei giallorossi è il grande assente, ma solo perché Zeman ha insistito affinché restasse a lavorare a Roma, visto che lui aveva dato la sua piena disponibilità a ripartire per l’America, dove si è concesso qualche giorno di vacanza dopo gli Europei. A Trigoria, oltre ai preparatori rimasti a Roma a lavorare con chi non è partito, troverà anche qualche sorpresa per festeggiare il compleanno e rendere meno traumatica la prima giornata di allenamento dopo le ferie. L’obiettivo è farsi trovare a buon punto da Zeman la prossima settimana, per poi completare la preparazione con il secondo ritiro in montagna, quello di Irdning, località che gli evoca proprio l’estate dei suoi diciotto anni, quella del primo ritiro con Capello. Veniva dalla Primavera e non era nemmeno fra i più considerati, per sbocciare avrebbe avuto bisogno ancora di qualche mese. Non si sentiva ancora neanche un calciatore, visto che, come lui stesso ha spiegato tempo fa, «ho cominciato a sentirmici solo quando ho avuto un armadietto nello spogliatoio della prima squadra, a diciannove anni».

Oggi è quello che dispensa battute e consigli ai ragazzi più giovani, che capisce la loro tensione prima delle partite e prova a stemperarla scherzandoci su. In questi diciotto anni la Roma ha cambiato tutto ma non lui, sempre l’ultimo ad arrendersi in campo, quello su cui sai di poter contare qualsiasi cosa succeda. Sarà così anche quest’anno, perché Zeman - con cui ha scambiato un saluto alla vigilia della partenza per Riscone - è pronto a consegnargli le chiavi della Roma. Anche perché ormai è maggiorenne anche in giallorosso.