«Grazie alla società, avevamo voglia di Roma»

20/07/2012 11:03

«L’ho sognato per tanto tempo. Sarà davvero una gioia rivedere il boemo su questo prato». È il primo pensiero di Flavio, appena sceso dallo scooter di fronte allo stadio. C’è fila fuori dall’Olimpico. Già verso le 14 si può vedere un muro porpora che accorre a salutare la squadra nel giorno della sua presentazione ufficiale: «È una bellissima iniziativa, un evento del genere non si vedeva da tanti anni, ormai. E poi è tutto fatto per noi tifosi, un pensiero molto bello da parte della società» aggiunge, in attesa di passare i tornelli. «Non vedo l’ora di rivedere correre la Roma. Ma soprattutto non vedo l’ora di vedere i nuovi acquisti ale prese con gli allenamenti di Zeman, sperando che riescano a seguirne il ritmo sin da subito. Quei gradoni spaventano un po’ tutti...».

Dai gradoni ai gradini, quelli della Tribuna Tevere. Una volta saliti tutti, l’entusiasmo dei tifosi si fa più palpabile. Ventimila cuori che battono all’unisono per un’unica passione, la Roma. «Finalmente sono tornati a casa loro. La stagione 2012-2013 comincia oggi, per me. Comincia con la mia Roma su questo campo, con l’emozione dei nuovi giocatori nel sentire i nostri cori, e con quella dei senatori che finalmente tornano a vivere tutto il nostro calore». Marco non ha vissuto queste emozioni «per troppo tempo, la pausa estiva è davvero lunga. Finalmente posso godermi qualche passaggio. E lo scenario è da brividi».

Un bagno di folla per una «bella giornata. Complimenti alla Roma per aver avuto questa idea, siamo tutti in astinenza da calcio e da giallorossi» ammette Tommaso. «Il primo brivido è stato già solo rientrare all’Olimpico. È bello vedere la squadra, avere gli allenamenti a portata di mano, vedere i primi acquisti e addirittura Tachtsidis, prima ancora dell’annuncio». Poi una nota dolente, i fischi: «Fanno parte del rapporto tra la à e i giocatori - aggiunge - vista la fiducia accordata lo scorso anno e i risultati restituiti, sono stati anche pochi, soprattutto per chi è stato "poco prudente" quando si è andato a fare sei mesi a Torino». 

Ma le sensazioni preminenti sono assolutamente positive: «Bellissimo il colpo d’occhio, ma soprattutto è bello che si trovino incentivi per farci andare allo stadio con la maglia, perché sarebbe davvero bello creare la muraglia giallorossa intorno alla squadra. Ci aspettiamo altre iniziative di questo genere, che aiutano ad abbattere le troppe barriere che vengono messe tra i tifosi e il calcio di oggi». Poi un ultmo pensiero «a Fabio Simplicio: grazie per quel modo così impacciato di andare in gol che aveva solo lui. Soprattutto per il gol al derby».

Un pensiero condiviso da tutto lo stadio, visto l’applauso nato sugli spalti alla sua uscita dal campo. Un misto di nostalgia e speranza «per un futuro da protagonista, se lo merita tutto. Chi ci ha fatto vincere tre derby merita questo e altro» dice applaudendo Ivano. E aggiunge: «E’ una giornata memorabile, per me e per mio figlio. Per lui è la prima volta qui allo stadio. Ringrazio la Roma per avermelo permesso. E ringrazio Zeman per essere tornato: ora la Roma torna quella vera». Il pomeriggio si conclude nel più classico dei modi: un coro al capitano e un "Roma Roma Roma" cantato a squarciagola. «Premetto che pensavo che mi sarei annoiata» confessa Silvia, che in dolce attesa ha accompagnato il compagno all’Olimpico. «E invece mi sono quasi emozionata a cantare tutti insieme il nostro inno. E ho visto anche la commozione negli occhi di , quando ha sentito la vicinanza della sua Curva. Alla fine posso dire di essere soddisfatta: potrò dire a mio figlio che anche lui c’era alla presentazione ufficiale alla Roma di Zeman. Che si può volere di meglio?».