11/07/2012 09:53
Galliani, a nome del Milan, ha spiegato, è vero, che la crisi è generale, che non si può competere con petrolieri russi ed emiri, ma intanto la Juventus il suo lha fatto per tempo e sembra non aver finito: ha innestato nella squadra-scudetto Asamoah, Lucio, Giovinco e Isla, oltre al giovane Pogba; in più tratta Jovetic, Destro e Kolarov. E va da sé che è allalto che una squadra che vuole essere di vertice deve guardare. Sabatini ha fatto il cammino del gambero: il 23 marzo aveva annunciato due-tre giocatori di grande livello, dal curriculum affermato; il 4 luglio ottimi calciatori; l8 luglio ha detto di scordarsi i top-player: «Non arriveranno grandi nomi».
Una clamorosa marcia indietro che ha fatto scattare lallarme, i romanisti sono compatti con Totti, che ha ribadito concetti già espressi da De Rossi. La Roma non ha lo stadio e non ha le coppe (lUefa comunque non è che arricchisca) ma non può rinunciare a priori almeno a un campione. Allargare semplicemente una rosa di comprimari è una strada che non porta consensi né risultati. Totti ama troppo visceralmente la Roma per permettersi di non ascoltarlo, addirittura di riprenderlo. E se arriva Destro ma parte Borini il prodotto non cambia: due giovani azzurri e solo il partente agli Europei cera.