27/07/2012 09:46
«Ci rivediamo in Champions». Più tardi Pallotta, durante la cena allEmpire organizzata per le due squadre, si è rivolto a John Henry, proprietario del Liverpool e dei Red Sox (i tifosi del baseball lo contestano perché investe esclusivamente nel calcio), per dargli un appuntamento più prestigioso dellamichevole appena giocata a Boston. «Noi siamo solo allinizio di un decennio: ai tifosi dico di avere fede» avverte, in unintervista a Roma Channel, il magnate bostoniano.
Pallotta, in questi giorni, è stato sempre presente accanto a Zeman e ai giocatori. Per far capire che ormai si occuperà in prima persona, come socio di riferimento del consorzio Usa, delle strategie del club giallorosso. «Alla squadra ho chiesto di divertirsi, di godersi Boston, passando il tempo in modo piacevole. La città è stata ospitale, spero che tutti a Roma stiano vedendo quello che stiamo facendo qui. Puntiamo a essere uno dei brand più importanti al mondo. Nei nostri progetti c'è quello di fare una tournee in Asia lanno prossimo e tra due anni di tornare negli States, magari rinnovando la sfida Roma-Liverpool per far sì che diventi una costante per Boston». Lamichevole, nella sua città, è il vanto di Pallotta: «Mi sono emozionato a vedere la mia squadra in un posto così bello come il Fenway Park. E stata una grande esperienza per la mia famiglia e anche per il club». A confermare queste parole, la visita della signora Angelina, 80 anni e mamma di Pallotta, ieri mattina davanti allhotel in Atlantic Avenue per salutare la Roma che in treno ha poi raggiunto New York.