30/07/2012 13:47
RIBALTONE- Abbassare letà media (e il monte ingaggi), sovvertire gli usi dello spogliatoio, rompere con il passato: missione intrigante e tuttaltro che semplice per il direttore sportivo Walter Sabatini. A distanza di dodici mesi, cè una Roma sparita: non sono le bellezze sotterranee della Capitale, ma la squadra che Vincenzo Montella prese in consegna da Claudio Ranieri. (..)
E allora, ecco come gli americani ti ribaltano la Roma: allenatore nuovo, tredici acquisti tra la sessione estiva e quella invernale del mercato e una serie di cessioni inevitabili, compresa quella di Philippe Mexes, sulla quale un giorno sarebbe anche interessante fare chiarezza...
RESTYLING- Al netto delle operazioni mal riuscite, vedi Kjaer e Josè Angel, gli americani gettarono già al primo tentativo le basi per la Roma del futuro: Pjanic, Lamela e Nico Lopez (tesserato a gennaio), incarnano lidea. Un estate fa il consorzio a stelle e strisce sopportò laddio di Mirko Vucinic e di fatto diede il benservito a Jeremy Menez. Per cogliere la misura dello stravolgimento, oggi basta sovrapporre la formazione tipo di Montella, disposta secondo il 4-2-3-1, con una delle tante che potrebbe schierare Zeman. Tre superstiti, Totti, De Rossi e Burdisso, in fondo tre capitani: quello del presente, quello del futuro e quello che non porta mai la fascia al braccio. E stata o no rivoluzione?
LAVORI IN CORSO- Lestate in corso è servita e servirà a dare unulteriore spallata alla Roma di una volta: via Cicinho, Cassetti, Juan e Greco; via anche Kjaer, Gago e Borini, per certi versi un altro segnale di vivacità sul mercato. Ecco Dodò, Tachtsidis, Castan, Bradley, Destro e Piris: un cocktail di carneadi e prodotti più consolidati, un attaccante, il Mattia conteso, come fiore allocchiello della sessione. Giurano, a Trigoria, che il via vai non sia finito qui. Mentre Sabatini spera di riuscire a collocare altrove Perrotta, Pizarro e Borriello, il ds lavora per consegnare al boemo altri tre rinforzi: calciatori fatti, gente affidabile. Anche se il tempo delle scommesse, per larchitetto del mercato romanista, non sarà mai finito: le puntate sparse per il mondo, dopotutto, fanno parte del progetto. O è vietato dire «progetto»?