Sorpresa, Totti a metà campo

18/07/2012 09:42

VIENNA - Non ha fatto il centravanti e in certe situazioni neppure l’esterno sinistro. Nella Roma che ha chiuso con una corroborante vittoria la prima parte della preparazione, si è trovato catapultato sulla linea di centrocampo. Mezz’ala old style. L’idea di nel mezzo, con avanzato, a oggi resta poco più di una visione. Ma se Zeman l’ha voluta applicare, naturalmente a corrente alternata, vuol dire che la considera realizzabile. si è calato nel ruolo, mettendosi a disposizione dei compagni con profitto anche in fase difensiva. «Francesco andava meglio di 13 anni fa» ha detto l’allenatore. Ma nelle sfide che contano potrà essere altrettanto efficiente? 
 
SCOSSE - L’amichevole contro il Rapid, che nel complesso ha fatto registrare progressi di condizione della squadra, ha anche confermato un verdetto negativo: Lamela ancora non c’è. Non si vede. C’erano eccome invece i tifosi di casa, caldi e coinvolgenti. Prima dell’inizio hanno festeggiato due portieri: l’ospite d’onore Michael Konsel, ex della Roma di Zeman di fine Anni 90 e anche del Rapid Vienna, e Helge Payer, alla partita di addio al Rapid dopo 21 anni e 298 volte nel club. Avreste dovuto vedere la faccia di Zeman (allibita) quando al simbolo locale è stato concesso un lungo giro d’onore per salutare i tifosi: erano passati appena sette minuti di gioco in cui aveva fatto due parate. 

La pausa però è stata taumaturgica: ha distratto gli austriaci e concesso alla Roma, affannata dalle corse del mattino, di tirare il fiato. E così un errore in uscita dall’area dell’impronunciabile Schimpelsberger ha consegnato a un pallone comodo, da spedire in rete con delicatezza: un di piatto sull’angolo lontano del subentrato, che ha meritato il boato dei 500 romanisti del settore ospiti senza frenare i cori incessanti dei colleghi viennesi.

LA REPLICA - Il Rapid non è una grande squadra ma ha gamba, entusiasmo e obiettivi: tra quattro giorni gioca la prima di campionato contro il Wacker Innsbruck e presto sarà impegnato nel preliminare di Europa League. Non è quindi stato sorprendente che, recuperata la concentrazione, si sia lanciato ferocemente contro . Il pareggio, quasi inevitabile alla lunga, sarebbe stato evitabile nello specifico dal punto di vista della Roma, perché il giovanissimo Romagnoli (’95) ha sbagliato un rinvio e lasciato una seconda occasione al Rapid. Ma è incredibile, al tempo stesso, quello di cui è stato capace Boyd, 21 anni, compagno di Bradley nella nazionale Usa (ha debuttato a febbraio contro l’Italia) e cresciuto in Germania: fresco di 20 gol nel Borussia Dortmund B, ha tentato una sforbiciata che ha colpito la traversa; e un attimo dopo ha riprovato lo stesso colpo acrobatico infilando il pallone in rete, alla destra dell’incredulo (di nuovo titolare, anche per l’affaticamento di Stekelenburg).
 
I SEGNALI - Si accennava a Bradley, al debutto con la Roma dopo due giorni di ritiro. Non è andato male da regista ma crescerà, come tutta la squadra a cui mancano - logicamente - i ritmi zemaniani. Non solo nella fase offensiva, da promuovere, ma anche e soprattutto nel recupero palla: solo e , forse per la struttura fisica agile, sono stati continui nel pressing e nelle sovrapposizioni. Il resto, compreso l’esperimento , va rivisto. Finché muscoli e articolazioni hanno retto, comunque, è stata una Roma piacevole. E anzi, con una punizione di e un colpo di testa ravvicinato di Osvaldo respinti da Koenigshofer la squadra si è spinta a un passo dal 2-1. Mentre un disperato "autopalo" di Taddei ha evitato lo svantaggio prima dell’intervallo. La ripresa, come direbbe Zeman, è stata insignificante: la Roma è rientrata con otto cambi, non era più credibile. Però due giocatori che l’allenatore non considera, Simplicio con l’assist centrale e Pizarro con l’inserimento e il gol facile, hanno regalato il gol decisivo. E Bojan per due volte ha dato segni di vita, mancando di poco il 3-1. Non male, a conti fatti. 

DIFESA - La fine del ritiro in Alto Adige consegna una certezza a Zeman: Nicolas Burdisso è indistruttibile. Lo scetticismo che circondava il suo completo recupero dopo l’infortunio di novembre è stato spazzato via come le nubi di Riscone nell’ultimo allenamento di ieri mattina. Anche a Vienna, Burdisso ha dimostrato di essere tra i più in forma rimanendo in campo e lottando fino all’ultimo minuto. Ha concesso qualche centimetro a Boyd sul gol del Rapid, è vero, ma in quella situazione non era semplice intervenire. Tanto più che l’avversario ha segnato un gol pazzesco in sforbiciata.

Complessivamente, la difesa ha sofferto l’inferiorità atletica rispetto agli austriaci. Soprattutto Taddei nel primo tempo è sembrato in difficoltà. Come il baby Romagnoli, che è stato un po’ goffo nell’azione del gol e in generale ha patito il salto dalle partite giovanili a uno stadio riempito da 17.000 persone che non smettono un attimo di cantare. In progresso invece Rosi, più attento e propositivo rispetto all’amichevole contro il Severin. Un po’ incerto infine , che nel finale ha concesso l’esordio nella Roma al giovane Svedkauskas. Aspettando Stekelenburg, che aveva un affaticamento ma si augura di conquistare in fretta il posto da titolare. Sulla scelta del , Zeman deve ancora esprimersi.

CENTROCAMPO - e sono già pronti per Zeman. E con loro, si è mosso discretamente anche il nuovo acquisto Bradley che nelle prossime settimane giocherà da intermedio, visto che il regista sarà con Tachtsidis alternativa. Il centrocampo funziona ed è stato produttivo anche nel secondo tempo, quando sull’asse verticale Simplicio-Pizarro la Roma ha vinto la partita contro il Rapid.

Ma la grande novità della squadra è Alessandro . Si era già fatto apprezzare nelle altre amichevoli, specialmente la prima contro la selezione della Val Pusteria, è arrivata la conferma in Austria. Facilitato dalla corporatura agile, che gli consente di essere già in buona forma, interpreta alla perfezione i concetti zemaniani: corsa, intensità, pressing, inserimento. Gli manca a volte la lucidità nell’ultimo passaggio ma tutto è migliorabile, di pari passo con la condizione atletica.

Lo stesso discorso vale per , che però non è una scoperta per la Roma. Aveva segnato la prima rete dell’anno, si è ripetuto con il gol d’apertura a Vienna. La sua capacità di intendersi al volo con negli scambi di posizione sulla sinistra, quando la squadra acquisirà dimestichezza con le sovrapposizioni e la profondità, sarà una delle armi più intriganti del gioco di Zeman.

ATTACCO - Osvaldo è il centravanti della Roma? In questo momento sì. Il fatto è che, sempre in questo momento, non vede la porta. Niente di preoccupante, per un attaccante che ha un fisico massiccio. Però bisogna prenderne atto: contro il Rapid, Osvaldo ha sbagliato un gol di testa a due metri dal , su un bel cross di . Peccato perché l’aggressività è buona, l’impegno è massimo. Serve più qualità. E arriverà.

Ancora più deludente Lamela. Ha giocato di nuovo spalle alla porta, contro le indicazioni di Zeman, senza mai trovare lo spunto: sostituito nell’intervallo, non ha praticamente lasciato tracce. Sembra un ragazzo smarrito. Molto di più, nonostante un secondo tempo da villaggio vacanze, hanno messo in campo Bojan e Nico Lopez. Bojan ha tirato due volte in porta, rimandando il gol che già gli era sfuggito contro i rumeni del Severin. Lopez ha cercato i soliti guizzi sulle fasce: uno, che gli è riuscito, ha seminato il panico nella difesa austriaca.

In tutto questo, non è stato dimenticato . Ma un campione di quasi 36 anni che difende palloni, distribuisce gioco, calcia in porta (punizione parata con fatica), inventa passaggi filtranti, corre dietro agli avversari, entra pulito in scivolata sul limite dell’area della Roma, non è semplicemente un attaccante: è tutto.