10/07/2012 09:27
Cominciamo dalle fatiche della preparazione.
«È impegnativa per lo sforzo richiesto. Si lavora pesantemente, ma ne trarremo benefici durante la stagione».
Nellamichevole di domenica ha giocato da attaccante esterno.
«Zeman dice che nulla è definitivo, però non ci sono problemi. Certo da esterno è dura. Lallenatore vuole che faccia tanti tagli in profondità. E io non è che ne faccia tanti...».
Prevede una Roma da vertice?
«In questo momento non siamo al livello di Juventus, Inter o Milan. Da qui ad agosto spero che si facciano acquisti importanti che ci possano dare un aiuto per stare con le big».
Sabatini però sostiene che non arriveranno grandi nomi.
«Io mi auguro che non sia un anno di transizione anche perché, conoscendo la piazza, non so quanta voglia abbia di aspettare ancora. Sapere che si va incontro a un altro anno di transizione, non mi va bene. Credo nemmeno alla squadra e alla società. Sabatini dice che non ci saranno grandi acquisti, ma nel calcio non si sa mai, la speranza è l'ultima a morire».
Con Zeman, in questi 13 anni, avrebbe vinto di più?
«No, perché con lui non ho conquistato niente. Adesso ci riproviamo, io sono più maturo, ma un giocatore non può fare la differenza, serve l'organico. Che per ora è abbastanza buono. Sappiamo che Zeman è una grande persona, un ottimo allenatore, bravo a far divertire sia la gente sia i giocatori in campo, perciò abbiamo delle buone prospettive. Possiamo segnare molti gol».
Zeman è l'acquisto che può colmare la differenza con le grandi?
«L'allenatore è importante fino ad un certo punto. Alla fine sono i giocatori che vanno in campo. Lui può darti una percentuale minima come tanti altri tecnici».
È ancora un personaggio scomodo?
«Spero di no, altrimenti nemmeno si parte».
Chi l'ha sorpresa dei nuovi compagni?
«Quali nuovi?»
Dodò, i giovani...
«Ah, ecco, i ragazzi. Nico Lopez, Florenzi e Romagnoli mi hanno impressionato. Zeman può migliorarli, spero possano fare una grande campionato».
Lei, però, resta insoddisfatto.
«Penso che tutti i giocatori pensano a vincere ma io non voglio andare contro la società. Qualunque giocatore scende in campo per vincere, però l'anno scorso nuovo allenatore e nuovi giocatori, in questa stagione si ripete la storia... Se ogni volta è così, passano gli anni, io non ce la faccio più e smetto. A meno che non vogliano prolungarmi il contratto, in quel caso potrei anche aspettare un altro po».
Quale top player farebbe al caso della Roma?
«In passato ho fatto nomi, ma non è venuto nessuno. I miei sono calciatori importanti, però da quanto ho saputo e da quanto so, non si possono materializzare a Trigoria. Però con i grandi nomi si vince, questa è la realtà. Quando hai gente importante hai più possibilità di vincere».
Che ne pensa della prossima tournèe negli Usa e delle varie iniziative americane per la gente.
«Sono cose importanti per farsi conoscere. Certo, con i risultati fai prima...».
C'è un suo compagno di squadra sul quale si sente di scommettere?
«Osvaldo. Ha le caratteristiche per giocare in questo modulo e poi è bravo tecnicamente».
Si aspettava il ritorno di Zeman?
«No. Da quanto ne sapevo io i nomi erano altri. Ma per me Zeman va bene, però questanno posso dire che non l'ho scelto io l'allenatore...».
Ha notizie di Pallotta?
«Pallotta? È affogato... (riferimento al tuffo nella piscina di Trigoria, ndi) L'ho visto quella volta e basta, poi lo incontrerò sicuramente in America».
Scherzi a parte, la società è sufficientemente presente o servirebbe una figura più vicina alla Roma.
«Io penso di sì, anche se da lontano gli americani danno un grande contributo, gli puoi chiedere ciò che vuoi. Poi è normale, i Sensi ce li avevi sempre presenti perché sono romani».
È d'accordo con le parole di Zeman sulla Juventus?
«Io ho letto lo stesso libro del mister, quindi la penso come lui».
Il calcioscommesse. Un suo parere.
«Aspettiamo prima le sentenze».
I suoi obiettivi personali?
«Conoscendo il modo in cui si gioca con Zeman, magari venti gol riesco a farli. Anche da vecchio. Certo, prima Zeman deve farmi giocare».
Un commento sulla vittoria di Federer?
«Io penso che si commenti da sola. Dovevo andare a Wimbledon ma non ce lho fatta, a Roger faccio i miei complimenti, è il numero uno, a trentuno anni. Conta la classe, non letà».
Un giudizio sull'Europeo?
«L'Italia ha disputato un grandissimo torneo, nessuno si aspettava una finale. La Spagna alla fine è stata troppo forte».
Come valuta le prestazioni, invece, di Balotelli e di De Rossi?
«Pirlo e De Rossi sono stati i due giocatori che hanno trascinato l'Italia in finale. Ma Balotelli è un giocatore che quando sta bene può fare veramente la differenza: si è visto contro lInghilterra e la Germania».