24/07/2012 11:44
Buone sensazioni «Ho lasciato Chicago con buone sensazioni ha infatti "cinguettato" su twitter lo stesso Bojan e ora aspetto di fare bene anche a Boston». Tutto vero, perché Zeman sembra deciso a concedergli fiducia. Non a caso, oltre nel consueto ruolo di esterno sinistro d'attacco, lo ha provato nel secondo tempo anche come centravanti, con Totti collocato sulla fascia. D'altronde per l'allenatore questi sono tempi di esperimenti. Non a caso si è visto Bradley giocare un tempo da interno destro e uno da centrale davanti alla difesa, Heinze provato (addirittura) come terzino di destra e Marquinho sperimentato sia come interno che come attaccante (sempre di sinistra). Insomma, la parola chiave è duttilità, prima che arrivino i momenti delle scelte definitive. Ed in questa chiave c'è da segnalare l'impiego costante del giovane Romagnoli, sempre titolare (tranne che coi rumeni del Severin, per via di un problema muscolare) a far coppia con uno tra Burdisso o Castan.
Futuro La cura Zeman perciò funziona, al di là dei numeri puri e semplici che raccontano di quattro vittorie in altrettante partite. Se ne accorgono alcuni dei «vecchi» rivitalizzati (come Stekelenburg) e alcuni giovani in cerca di gloria (come Florenzi). Dice infatti il portiere: «Siamo partiti col piede giusto, è una Roma che mi piace». Gli fa eco il giovane centrocampista: «Andiamo lentamente verso la forma fisica migliore e intanto vinciamo, anche se sinceramente ciò che conta sarà farlo quando le partite varranno tre punti». Proprio vero, per questo c'è bisogno che (anche) l'effetto Bojan accompagni la squadra per tutta la stagione, che per lo spagnolo sarà particolarmente importante. Il bivio infatti è chiaro: restare alla Roma per sempre (al prezzo di 40 milioni) oppure tornare a Barcellona. La sensazione è che l'avvenire di Bojan non sia in riva al Tevere ma anche se questa fosse la conclusione della storia, per un attaccante, in fondo, i gol sarebbero il modo migliore per dirsi addio.