15/07/2012 11:33
La Roma di Zeman vince e non può convincere dopo dieci giorni di lavoro pesantissimo. Ma oltre il risultato e la prestazione emerge la mano dura del boemo. Stavolta ha schierato il capitano da centravanti e Osvaldo a sinistra. Poi ha chiesto ai due di scambiarsi la posizione e Totti, sfiancato dalla fatica e dolorante per una pallonata appena ricevuta, ha detto: «Non ce la faccio». Osvaldo ha tramesso il messaggio alla panchina, il boemo non ci ha pensato due volte: fuori il numero 10 e dentro Bojan. Totti è rimasto sorpreso. «Esco io?» ha chiesto a Scaglia prima di accennare una corsetta e sedersi accanto a Zeman. Dopo la partita, il boemo ha spiegato il tutto. «Francesco mi ha detto che non ce la faceva e per questo l'ho cambiato. È normale che a questo punto della preparazione non ce la facciano, anche se alcuni hanno giocato per 90 minuti stringendo i denti come bisognerebbe fare. Anche i più bravi si sacrificano, ce ne sono tanti, ma a volte non possono. Comunque non sono seccato perché capisco. Stiamo facendo un lavoro duro, non siamo in grado di giocare una partita». Infatti, fosse dipeso da lui, quella di ieri l'avrebbe evitata.Il rapporto speciale che ha con Totti aiuterà a superare l'inevitabile tensione. Sono altri i problemi. Zeman ha ancora pochi potenziali titolari a disposizione. Per esempio ieri ha schierato Pizarro regista, «ma io in quel ruolo - dice chiaro e tondo - punto su De Rossi e Tachtsidis. Il greco e Bradley non sono ancora qui? Si vede che è più difficile del previsto, forse sono troppo bravi... Sarò sicuro di averli quando saranno qui». A Trigoria, ormai.
Tra le notizie migliori dell'amichevole il gol di Burdisso. Per il resto, poco altro. A centrocampo Pjanic si è mosso bene e Florenzi è sembrato troppo timido. Dietro bene Heinze, Taddei più fresco di altri, Rosi così così. Alla fine del primo tempo il boemo ha riunito la squadra al centro del campo per spiegare qualche movimento. Zeman vuole molto di più e su Lamela è durissimo: «Gioca spalle alla porta e non esiste per un attaccante. Quando imparerà due-tre cose ci darà una grande mano. Josè Angel non ha giocato? Non ce l'ha fatta a finire l'allenamento della mattina, pure Bojan stava troppo male». Sì perché Zeman ha fatto allenare la squadra anche di mattina con le ripetute «piramidali» per sette chilometri e mezzo complessivi. Il primo gol è arrivato da calcio d'angolo: Burdisso sfrutta l'assist di Pizarro e certifica il suo ritorno alla salute. E i tifosi a Riscone cantano: «Vinceremo il tricolor». Nella ripresa sette cambi, un'occasione sprecata da Bojan e un paio di interventi di Stekelenburg, subentrato al più allenato Lobont. «Non c'è ancora un portiere titolare» sottolinea Zeman. Nico Lopez ha timbrato il primo gol tra i grandi con un bel numero nello stretto ma chissà se il boemo non avrebbe preferito un passaggio al centro per Borriello libero in area. La Roma è tutta da fare. «Prima mi completano la squadra meglio è - avvisa il tecnico - ma i colpi si fanno il 31 agosto. Destro? È bravo e se lo stanno litigando tutti. Piris l'ho visto e mi piace». Avrà lui o Jung. Oppure tutti e due.