23/07/2012 09:03
Cucchiaio greco La prima partita in terra americana, infatti, mette in vetrina tutti i pregi della Zemanlandia del Terzo Millennio, consentendo agli attaccanti occasioni così agevoli che la lenta stitichezza offensiva dell'era Luis Enrique pare davvero un ricordo. Non solo, due dei nuovi acquisti, Castan e Tachtsidis, hanno convinto parecchio per qualità e personalità. Il greco soprattutto, sorretto ai fianchi da Bradley e Pjanic, si è piazzato davanti alla difesa e, pur giocando prevalentemente con un piede (il sinistro), ha mostrato doti non comuni. Oltre al delizioso gol a cucchiaio (19') che ha ricordato quello fatto da Totti a Peruzzi nel derby del marzo 2002, ha innescato infatti anche l'azione del vantaggio in apertura, rifinito da Bojan per Osvaldo. Ecco, rivitalizzato è apparso anche l'ex Barça, a cui i tagli e le sovrapposizioni veloci volute da Zeman giovano parecchio. Se a questo aggiungiamo anche il fatto che la difesa polacca, sciaguratamente alta e lenta, offre praterie ai veloci e tecnici ragazzi di Zeman. Certo, al solito la difesa giallorossa non è esente da amnesie, e così solo la modestia delle conclusioni di Hanzel al 3' (ma Stekelenburg è reattivo) e Pawlowsky al 23' (solo, tira alto) impediscono ai polacchi di ravvivare un match che la Roma domina grazie anche alle conclusioni solitarie di Lamela (30') e Bojan (43'), che prima aveva colpito anche un palo.
Totti a sinistra Nella ripresa si cambia, così Heinze si piazza nell'inedito ruolo di terzino destro e Burdisso al centro, in mediana Bradley prende le redini del gioco affiancato da Florenzi e Maquinho, mentre davanti Totti in avvio parte da sinistra, con Bojan centravanti e Lopez esterno destro. Complice il gran caldo, i ritmi si abbassano, ma ciò non impedisce a Lopez e Totti (gran palo colpito con un destro da centro area) di rendersi pericolosi, prima che al 31' una disattenzione di Josè Angel non consenta a Vidanov una conclusione che va sul palo. Segnalata la curiosità che le tv della tribuna stampa durante il match trasmettono la partita dei Chicago Cubs (qui il soccer è folklore e il baseball è passione), l'impressione finale è che la Roma di Zeman sarà squadra spettacolo, nel bene e nel male. Perché se almeno 3-4 palle gol nitide le concederà sempre (e non ai carneadi del Lublino), davanti ci sono qualità e schemi tali da far venire il mal di testa a chiunque. Mercoledì col Liverpool, ne siamo convinti, ci sarà da divertirsi.