A tutto Zeman

26/08/2012 10:25



La scelta di riportare il boemo alla Roma è stata immediatamente accompagnata dal consenso popolare, la gente si è (ri)compattata attorno a lui, gli ha dato subito fiducia, l’ha fatto sentire di nuovo a casa e ha accettato le sue scelte. Effetto Zeman, no? Al resto ci hanno pensato i giocatori che, con estrema professionalità, l’hanno seguito a testa bassa anche sui gradoni: nel giro di poche settimane è così nata la seconda Roma del boemo, nove vittorie in altrettante partite di avvicinamento al campionato. Sono dati che non contano fino ad un certo punto. Del resto, se la Roma avesse perso nove gare su nove, avrebbero avuto un significato? E, allora, perché non devono averlo in positivo? Senza esagerare, però. Perché la Roma è ancora una squadra in costruzione, ma quello che si è costruito finora è sicuramente apprezzabile. La Roma ha già un’anima zemaniana, anche se non tutti hanno ancora capito movimenti e posizioni, anche se c’è la possibilità (dovere) di migliorare in ogni reparto. Questione di automatismi, soprattutto. Perché la Roma gioca come vuole il boemo soltanto a sprazzi e, soprattutto, lo fa ancora con eccessiva macchinosità. L’idea di gioco c’è, però; e ci sono anche le gambe per supportare una manovra che per essere davvero efficace ha bisogno di viaggiare a ritmi assai elevati.



La gente della Roma si fida di Zeman. E anche i giocatori si fidano del boemo. Si è creato un feeling (allenatore-squadra-tifosi) che non può, non deve essere sprecato. Ecco perché sarà importante partire bene, battere il Catania e continuare a guardare al futuro con il sorriso sulle labbra. «Vogliamo divertire la nostra gente», il verbo di Zdenek. E vincendo ci si diverte di più. Impegno facile? Macché. Il Catania affidato all’esordiente Rolando Maran non ha cambiato uomini e sistema di gioco rispetto ai tempi di Vincenzo Montella e, dunque, si annuncia come squadra collaudata, forse più della rinnovatissima Roma. Stekelenburg dovrebbe vincere il ballottaggio con e Lamela quello con Lopez: per il resto, posti fissi in difesa, con Piris, Burdisso, e Balzaretti, e a centrocampo, con Bradley e ai lati di . Davanti certi del posto sono Osvaldo e , che riparte alla caccia di Altafini a quota 216 reti nella massima serie. Venti i convocati da ieri sera in ritiro a Trigoria e quindi altrettanti, e non 23, saranno gli uomini nella lista di gara: tra i non convocati Perrotta e Borriello, vecchia guardia di una Roma che non c’è più.