11/08/2012 11:40
Quando invece la domanda è sullobiettivo della stagione, non ha dubbi: «E fissato, dobbiamo lottare per lo scudetto, anche se quando ho parlato in conferenza un mese fa non eravamo a questo punto. Il gruppo si è rinforzato tanto, sono arrivati giocatori più pronti per puntare in alto, poi parlerà il campo. Ci sono squadre forti come la Juve che si sono rinforzate, poi noi, il Milan, lInter e il Napoli. Sarà una lotta».
Nella giornata di ieri, dove non cè stata la conferenza stampa, Burdisso sè concesso anche ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole: «Cosa mi ha colpito di più dei cambiamenti della Roma di questanno? Sicuramente mi ha colpito in maniera positiva, si è formata una squadra più matura, dobbiamo dimostrarlo sul campo e credo che siamo pronti. Io il migliore acquisto della difesa? Io ci tenevo tanto a tornare, so che ci vuole ancora tanto per tornare come prima e meglio di prima, però sono arrivati ragazzi bravi come Castàn e abbiamo scoperto Romagnoli. Inoltre sono arrivati Balzaretti, Destro, Tachtsidis, Bradley, tutti campioni che avevamo bisogno in squadra e iniziamo a puntare in alto. Se Zeman me lo aspettavo così? Da una parte sì, dallaltra sto imparando tanto anche dal punto di vista offensivo. Abbiamo fatto una preparazione molto dura che ci sta servendo e che penso ci servirà. I giovani? Sicuramente hanno acquisito un anno di esperienza in questo campionato e non è poco. Con la voglia che abbiamo tutti di far bene possiamo portare la Roma nei posti in cui merita di stare. De Rossi blindato? Sì, me laspettavo perché lui è un punto di riferimento, così come Francesco (Totti, ndr). Per me, per i giovani e per lo spogliatoio è importante che ci siano. Entrare in campo - spiega Burdisso - con o senza Daniele non è la stessa cosa. Così come avere Totti in campo e nello spogliatoio. Sono le persone giuste per guidare questi nuovi giovani e questo gruppo. Pizarro ed Heinze? Sì, loro come Juan e Cassetti hanno fatto parte di questa squadra, siamo cresciuti insieme ma, un po per scelta loro e un po per scelta della società, sono andati via. Bisogna ringraziarli senza dimenticare che siamo cresciuti insieme, ma dobbiamo guardare avanti»