28/08/2012 11:22
Questanno con Zeman il feeling non è ancora sbocciato: ottimo nei test atletici, ma fuori dal gioco del boemo. Lallenatore non si è fatto pregare, lo ha detto e ribadito: «Ancora non ha ben capito quello che deve fare». Il tecnico cerca di pungolare largentino, cerca di tirargli fuori quella grinta che uno come lui deve avere. Uno col suo talento non si deve accontentare di avere il pallone tra i piedi. Deve giocare con e per la squadra. Zeman già glielha detto, la società gli sta accanto perché vuole che capisca le direttive del tecnico ma vuole anche che il ragazzo non si abbatta. A ventanni le emozioni fanno su e giù. E quando i concorrenti in attacco sono tanti e tutti forti cè il rischio di patire troppo la pressione. Domenica ha giocato dallinizio, a Milano il rischio che parta dalla panchina cè ed è anche concreto. Indipendentemente da quello che succederà col mercato (Bojan sarà ancora un giocatore della Roma a San Siro?) Erik non ha il posto assicurato. Anzi. Ci sono Osvaldo - dopo la partita di domenica Zeman non ci pensa proprio a toglierlo - , Destro, che torna a disposizione dopo la squalifica ed è pronto a debuttare dal primo minuto e Nico Lopez, che nei 10 minuti avuti contro il Catania ha dimostrato di vedere, e tanto, la porta.
E poi cè Totti: la caviglia gli fa ancora male, ieri per lui nessuna visita, oggi pomeriggio, quando la Roma riprenderà ad allenarsi si farà il punto della situazione anche se per il Meazza sarà a disposizione, poi deciderà Zeman. Cè una settimana di tempo per scegliere. Cè una settimana di tempo per vedere se a Lamela verrà concessa loccasione del riscatto. A lui il compito, anzi il dovere, di mettere in difficoltà Zeman. Fin da subito. La Roma lo aspetta e ha anche rifiutato unofferta importante, i tifosi pure, ma è arrivato il momento di cambiare marcia.