Nella testa e nelle emozioni di Zeman
26/08/2012 11:18
QUEI DUE - La risposta su
Nico Lopez e Lamela (
«sono alla pari, tutti e due non hanno ancora capito niente di quello che chiedo» ) oltre a strappare una bella risata ai frequentatori della sala stampa di Trigoria, ha segnalato ancora una volta la pignoleria e lattenzione con la quale Zeman cerca di far crescere i suoi ragazzi. Proprio con i più giovani è più esigente ma anche più paterno (
«spero che Burdisso e Castan possano essere le riserve di Romagnoli e Marquinhos» ); quanto al perchè i due giovani sudamericani non fanno ancora il suo calcio è facile da spiegare. Entrambi, abilissimi nel dribbling a rientrare col mancino, si dimenticano troppo spesso di attaccare la profondità senza palla giocando invece spalle alla porta in attesa della sfera. Ricevendo il pallone sulla trequarti trovano le difese schierate e un bel mucchietto di avversari tra loro e la porta. Zeman vuole invece che lultimo dribbling sia quello che li mette davanti al portiere. E ancora, vuole che quando lazione si snoda dallaltra parte, Lamela o Nico Lopez, chi sta in campo, tagli veloce verso laera piccola per farsi trovare in zona gol. Una cosa che, tornando alla sua prima Roma, aveva capito alla perfezione Marco Delvecchio, mai così prolifico come con il boemo, con reti segnate spesso e volentieri appoggiando il pallone in gol allaltezza dellarea piccola, dopo il taglio in area a caccia dellassist che arriva dal centro o dallaltra parte.
PRONTI, VIA - Insomma, il solito Zeman che insegna e fabbrica calcio spettacolo, Zeman che proverà pure una qualche emozione (riuscirà sicuramente a mascherarla ma qualcosa dentro gli dovrà pur ribollire) davanti alla muraglia giallorossa che stasera gli si parerà davanti osannante, fiduciosa. Il boemo cercherà di ripagare tanto entusiasmo con una delle sue partenze sprint. Facciano pure i debiti scongiuri i tifosi romanisti, ma nelle sue due prime di campionato in giallorosso, il boemo centrò due spettacolari vittorie: 3-1 a Firenze contro lEmpoli di Spalletti nella stagione 97-98, il giorno della morte a Parigi della principessa Diana, con Delvecchio che segnò il primo gol del campionato; e ancora 3-1 lanno successivo ai danni della Salernitana con la squadra campana in vantaggio per 1-0 allOlimpico. Sul non cè due senza tre qualsiasi gesto o rito esorcizzante è consentito.