Piris in volo «Tranquilla Roma, dammi 15 giorni e metterò le ali»

10/08/2012 09:44

Chi è «Le mie caratteristiche principali sono la marcatura e la velocità — dice l'esterno —. Noi paraguaiani ci caratterizziamo per la dedizione e la grinta. Sudiamo sempre per la maglia. Con noi le partite non sono mai finite. L'anno trascorso in Brasile (al San Paolo, ndr), poi, mi ha insegnato a giocare più in attacco rispetto a quanto facessi in Paraguay». Ancora, però, non quanto vuole Zeman, almeno a vedere la sua unica uscita in giallorosso, anche se Piris sembra avere le idee chiare sul ruolo. «La spinta sulle fasce dipende anche dal calciatore che gioca dall'altra parte: in quella gara c'era Balzaretti che spingeva molto e quindi toccava a me dare più equilibrio alla squadra. Di solito funziona così: se uno va, l'altro resta». Di solito, non con Zeman. Piris imparerà.

Vincere Piris oggi balla tra passato, presente e futuro. «Il mio idolo? Mi sono sempre ispirato a Francisco Arce (ex del Paraguay e oggi suo c.t., ndr). E mi piacerebbe ripercorrere la carriera di Javier Zanetti». Sarebbe oro, magari alla Roma basterà anche qualcosa in meno. «Di questa squadra conoscevo , uno dei calciatori più bravi che ho visto giocare. E poi Lamela e Burdisso, di cui ho sempre sentito parlare». E lui? «Vengo da una stagione al San Paolo cominciata bene e finita faticando, a causa di un infortunio — chiude Piris —. Ora c'è una nuova avventura: sto migliorando giorno dopo giorno, in due settimane sono sicuro di poter volare, spero di essere in campo già con il Catania. Obiettivi? Sono venuto per vincere il campionato. Secondo me abbiamo concrete possibilità di riuscirci». Per ora, più che in campo, vola con i sogni e con la mente. Ma poi chissà che strada facendo...