20/08/2012 13:39
Il piatto forte di una calda notte romana e romanista è di mezza estate, in fondo, è stato più lincontro ravvicinato tra il biondo di Ostia e la gente giallorossa che la «provaccia» in vista del Catania con lAris Salonicco. La scena madre, quella che tutti a Roma, a Manchester e non solo volevano vedere, è arrivata quasi tre quarti dora prima dellinizio, alle 20.03, dellultima recita prestagionale della banda di Zeman: un abbraccio e un urlo, lunghi, veri e sentiti, tra Daniele e la sua gente. Preceduto da Balzaretti, Piris e Destro, De Rossi si è andato a prendere lovazione plebiscitaria della Curva Sud e del resto dellOlimpico. Parole, quelle pronunciate dallo speaker al momento dellentrata in scena del protagonista più atteso («Cè chi veste la maglia della Roma per la prima volta e chi la vuole vestire per sempre: lo hanno cercato da tutte le parti del mondo ma ha scelto la Roma e sarà per sempre così»), gesti, mimica, striscioni («Daniè nun ce lassà»), cori e reazioni hanno fatto tutto il resto e santificato il lieto fine di una telenovela più virtuale che reale, anche per lassenza di offerte concrete del City. Forse lunica controindicazione del De Rossi-day, finito al momento della sostituzione al 17 del secondo tempo con lennesima ovazione della serata, è stata laver fatto passare in secondo piano la nona vittoria dellestate zemaniana. La formazione iniziale, con Osvaldo e Totti a scambiarsi in continuazione le posizioni e Nico Lopez a destra, è stata una sorta di prova per il Catania.
Un quarto dora per prendere le misure allAris, rischiando solo in unoccasione, e poi il parco di Zemanlandia ha riaperto i battenti. Totti si è divertito a far correre Balzaretti, Piris a fare su e giù sulla destra, De Rossi a fare lassoluto dominatore in mezzo al campo e al 25 Osvaldo, ispirato da una sgroppata di Pjanic, ha aperto le danze con un diagonale velenoso. La Roma, ovviamente, non si è fermata qui: Balzaretti ha sfiorato il raddoppio, Bradley prima ha costretto al miracolo il portiere greco ma al 71 ha fatto centro su cross di Taddei. Persino la solita girandola di cambi da calcio dagosto non è riuscita a frenato la macchina da gioco zemaniana. Un paio di numeri di Dodò, in campo per una manciata di minuti, hanno infiammato lOlimpico, così come Destro, capace di timbrare il cartellino con il gol all86 grazie a una paperona del portiere greco Vellidis. Lestate è finita con un bel tre a zero e tutti felici e contenti. E con un avvertimento per tutti (anche per la Roma): questanno il divertimento è assicurato. Bisogna solo saperlo dosare nel modo migliore