Zeman: «Potevamo fare anche meglio»

06/08/2012 10:51

Insieme da più di un mese, i giocatori stanno trovando schemi e condizione. La rosa del primo ritiro, quella di Riscone, era lontana da quella che lui voleva. Durante la tournée americana si è lavorato poco e giocato tanto, mentre adesso a Irdning l’allenatore sta plasmando la squadra come vuole. «Stiamo in giro da parecchio - spiega Zeman - e qualcosa c’è. la squadra si applica, alcune cose ancora non ci riescono ma in generale sono soddisfatto». L’attacco sulla carta sembra il migliore della serie A e quello che i giocatori fanno vedere fa ben sperare: «Di questo non mi preoccupo. Bisogna trovare tempi e spazi giusti».

L’allenatore boemo non ama parlare dei singoli, ma in questa occasione è impossibile non farlo. Soprattutto perché, un po’ a sorpresa, gli ultimi arrivati sono partiti tutti dal primo minuto. Piris e Balzaretti in difesa con quest’ultimo che è stato sempre in campo, in attacco. «Sono soddisfatto - dice ancora Zeman - Balzaretti si conosce, mentre Piris è nuovo, si deve inserire ma ha delle qualità. Federico ha giocato l’Europeo a destra, può farlo anche con noi. Abbiamo tre terzini e tre centrali, possiamo giocare tranquillamente sperando sempre che qualcuno non si faccia male. Balzaretti poi - aggiunge entrando nel dettaglio - è abituato ad andare avanti, anche se nelle altre squadre era più coperto perché giocando con due mediani uno di loro generalmente si fermava mentre noi per ora attacchiamo con tutti e tre».

Dalla difesa all’attacco. L’intesa -, come si è visto ieri nei primi 45 minuti in cui si sono spesso e volentieri scambiati la posizione, è già ottima: «Francesco ha fatto quattro-cinque assist, mentre Mattia si è allenato stamattina (ieri, ndr) e si è mosso bene. Sono contento anche perché è all’inizio della preparazione. Mi ha detto che al Siena ha fatto poco ed è stato fermo molto. Si allena da soli tre giorni e di solito questo si sente, ma ha fatto molto movimento».

Le battute finali sono su , che tornava a indossare la maglia della Roma dopo quasi tre mesi e che era all’esordio con il boemo in panchina: «Su di lui - conclude Zeman - non devo dire niente. Magari oggi (ieri, ndr) ha giocato troppe palle di prima e lunghe mentre io vorrei che si costruisse di più l’azione». Ci sarà tempo per affinare certi meccanismi. Di sicuro si proveranno e riproveranno durante quest’altra settimana di lavoro in Austria. Da oggi si ricomincia, senza sosta.

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