17/09/2012 10:11
Ieri, alla fine di Roma-Bologna, ero un cencio da buttare. Un attonito cretino, incapace di colmare la distanza tra sè e il telecomando. Voglia di spegnere tutto, non solo la televisione, ma tutto quanto mi stava attorno, amici e parenti inclusi. Il mio era lumore di uno che aveva iniziato il pranzo con Monica Bellucci e si era ritrovato alla frutta con Cecchi Paone. Colpevole di unassurda euforia da miraggio prolungato. Totti e Lamela mi avevano spedito in paradiso. Mezzora dopo, Piris, o chi per lui, questa immonda roba chiamata calcio, mi avevano steso.
Non ho ancora capito chi sia davvero Zeman. Non lo ha capito nessuno. Ho capito solo che lui è come la vita, non lo saprai fino in fondo se è un paradiso o un incubo. Due ipotesi solo apparentemente così lontane. Oggi propendo per la seconda. Ma, non toccatemi il Boemo