19/09/2012 11:06
Il punto chiave dellinterrogatorio sarà proprio quel conto corrente sospetto, sul quale nel tempo sarebbero passate importanti somme, tra queste, recentemente, un bonifico da 100mila euro. Sarebbe quello, secondo laccusa, uno dei veicoli di un giro di riciclaggio di denaro sporco. In particolare del provento del calcioscommesse, unattività internazionale che avrebbe proprio in Svizzera uno dei suoi terminali. Lo schema immaginato dagli inquirenti è semplice e di fatto sovrapponibile a quello ricostruito dal procuratore di Cremona Roberto Di Martino in un anno e mezzo di indagine: cera unassociazione a delinquere transnazionale che investiva ingenti capitali sulle partite combinate in mezza Europa (soprattutto in Italia) e poi andava in Svizzera per ripulire i proventi. Per questo, da Berna è stato chiesto di sentire oltre a Mauri anche Marco Paoloni - il giocatore della Cremonese da cui tutta linchiesta ha avuto origine - e Matteo Gritti ex calciatore del Bellinzona e uomo di raccordo tra il calcioscommesse italiano e Almir Gegic, numero due degli Zingari, braccio destro di Hristian Ilievsky, operativo proprio in Svizzera. I due verranno sentiti - insieme ad altri - tra venerdì e sabato.
La ricostruzione della procura elvetica, tuttavia, sembra non convincere molto gli inquirenti italiani i quali ritengono di aver bisogno di ulteriori elementi prima di accusare Mauri di riciclaggio. Il conto trovato, infatti, non avrebbe i crismi classici del riciclaggio. Intanto perché non è cifrato ma intestato alla mamma del giocatore. Inoltre a una prima analisi dei flussi è parso evidente che le date dei bonifici non sono compatibili con quelle delle partite sospette. Limpressione, insomma, è che più che un conto per riciclare, quello fosse, al massimo, un sistema per portare qualche soldo fuori dallItalia. Uno schema in fondo simile a quello contestato nei giorni scorsi dai pm di Milano a Luciano Zauri, anche lui titolare di un conto sospetto in Svizzera.