Luci a San Siro splende la Roma

03/09/2012 09:17

Anche il pubblico dell’Inter festeggia il ritorno del boemo Zeman a San Siro, dove si fece conoscere per la prima volta 21 anni fa nel debutto in A con il Foggia: dopo il minuto di raccoglimento per il cardinale Martini con che chiede il silenzio anche ai suoi tifosi, la curva nord nerazzurra espone uno striscione per il tecnico di Praga. L’elogio è per il nemico storico della : onore a Zeman icona del calcio pulito. Anche divertente, a vedere l’aggressività e la spregiudicatezza della Roma nella prima mezz’ora.
 
Il tridente pesante è la novità assoluta. , prima con la nuova maglia, combatte a destra e inventa sul lato opposto. Osvaldo è ancora il centravanti, il ruolo che preferisce. Tachtsidis fa il suo esordio in A: da mediano centrale, con spostato da intermedio e sinistro, alla prima gara da titolare in giallorosso. Zeman lascia in panchina perché non sta bene e cambia due uomini su tre rispetto alla gara con il Catania perché anche Bradley è indisponibile. Solo la linea difensiva è la stessa della domenica precedente. Stramaccioni risponde con il 4-3-2-1, presentando il nuovo arrivato Pereira da mezzala sinistra e lasciando fuori panchina Cambiasso. Dietro a Milito, confermato Cassano, con Palacio inizialmente in panchina.
 
, su pennellata di , firma il vantaggio con una girata di testa. Il ventunenne festeggia la prima rete in A al quindicesimo. Passa un quarto d’ora e tutto il centrocampo diventa inedito. Esce . Trauma distorsivo alla caviglia destra. Tocca a Marquinho che però va sul centro sinistro. , fino a quel momento tra i più bravi e sicuramente all’altezza nel duello allo specchio con Guarin, si sposta alla destra di Tachtsidis. Il cambio, cosa scontata, toglie fisicità alla Roma e anche un po’ di personalità nel settore fondamentale. L’Inter cresce, anche se grandi pericoli non riesce a crearli. Giusto un forte di Sneijder deviato in angolo da Stekelenburg. Burdisso, concentratissimo con i suoi ex compagni, chiude poi bene su Milito. Non ci riesce a fine recupero, tre minuti concessi da Bergonzi per le frequenti interruzioni e compresa quella della sostituzione per l’infortunio di . Cassano entra in area e, accentrandosi, si sposta la palla sul per calciare. è lì per chiudere, ma scivola. Sulla traiettoria c’è l’argentino. La palla si impenna e va a sbattere sul palo lontano, imprendibile per Stelekelenburg, prima di finire in rete per l’1 a 1 al quarantasettesimo. 
 
La Roma nella ripresa parte fortissimo. Tre occasioni per Osvaldo nei prime cinque minuti. e attaccano la difesa nerazzurra che comincia a sbandare. Stramaccioni, come faceva Prandelli all’Europeo, non concede i due tempi a Cassano. Fuori dopo meno di un’ora, in campo Palacio. si fa male anche Balzaretti: flessori della coscia sinistra. Lo sostituisce Taddei che si fa trovare pronto. Stekelenburg fa una paratona sul tiro da fuori di Guarin, ma i giallorossi ormai sono padroni del match. imbuca centralmente per Osvaldo. E’ il classico contropiede. La palla del capitano, in mezzo ai centrali interisti, chiama il movimento del centravanti che, davanti a Castellazzi, tira fuori il cucchiaio, il modo più bello per ringraziare il compagno: 2 a 1 al minuto ventitré. Stramaccioni ha appena sostituito Pereira con Cambiasso. arriva di nuovo davanti a Castellazzi, ma di sinistro svirgola sul più bello il pallone del possibile 3 a 1. Quando esce , anche lui applaudito a lungo dai tifosi giallorossi, Lamela prende il suo posto sulla fascia destra. Ma va a fare il centravanti e Osvaldo scivola a sinistra. Nell’Inter c’è Couinho per Gargano. Ma è la Roma che insiste.
 
Da sinistra Osvaldo, ancora con un tocco da sotto, libera in area Marquinho che da posizione defilata, con un sinistro potente e preciso, infila Castellazzi: è il 3 a 1. L’italoargentino, ad inizio recupero, riceve il secondo giallo da Bergonzi. Espulsione ingiusta e mirata. Ma l’arbitro di Genova non rovina la notte di Zeman che, per la prima volta da romanista, torna a vincere a San Siro