Ora c’è Stek, Goicoechea può aspettare

05/09/2012 10:08

 
IL TOP  A San Siro, proprio dove lo scorso anno di questi tempi aveva incassato un calcio in testa da Lucio finendo in ospedale, Stekelenburg ha giocato la migliore partita con la maglia della Roma. E’ significativo che quattro-cinque compagni gli siano saltati al collo al fischio finale di Bergonzi: ne riconoscevano i meriti. Nessuno dubitava delle sue qualità, anzi in molti nella scorsa stagione notavano che Stekelenburg in allenamento faceva parate pazzesche. Ma poi tutti convenivano che il titolare della nazionale olandese, pagato 6,3 milioni più bonus all’Ajax, avrebbe dovuto salvare e non penalizzare la squadra anche in partita. A parte un miracolo su Meggiorini a Novara e una bella respinta su Zahavi in Roma-Palermo, il suo campionato è stato in linea con quello della squadra: scadente. (...)
 
LA RIPRESA Gli Europei poi non sono andati bene, né per lui né tantomeno per l’Olanda. E giusto per mantenere il cattivo umore, una volta raggiunta la Roma, Stekelenburg si è di nuovo infortunato a una coscia. Non era proprio in forma tanto che a metà agosto, in nazionale nell’amichevole contro il Belgio, ha combinato disastri e si è beccato le critiche pubbliche di Van Gaal, il nuovo ct. Una maledizione, sembrava. Però poi, quando Zeman ha provato per la prima volta la squadra titolare, ha mandato in panchina e puntato sul più quotato. Era il 19 agosto, amichevole con l’Aris Salonicco, e il mercato impazzava. Il suo futuro è rimasto in discussione per un’altra settimana, senza che Zeman chiarisse cosa stesse succedendo nella sua testa: «Ho due portieri bravissimi, due nazionali, posso scegliere senza problemi» . Ha scelto. Al debutto contro il Catania, rassicurato dai dirigenti sul fatto che la trattativa con il Tottenham era fallita e che il giocatore ceduto sarebbe stato Bojan, l’allenatore ha lanciato Stekelenburg. 
 
RISULTATI Domenica si è capito perché. Se la Roma è uscita tra i cori dei suoi mille tifosi, è stato anche grazie alla prontezza del suo . Che finalmente ha accettato di cambiare le proprie abitudini, giocando molto fuori dai pali come gli aveva chiesto anche Luis Enrique, da difensore aggiunto. L’uscita su Milito che volava verso la porta, sullo 0-0, è stata eccezionale per velocità, tempistica e pulizia dell’intervento. Ma anche i due tuffi su Sneijder, uno nel primo e uno nel secondo tempo, e la parata bassa su Guarin a inizio ripresa quando l’Inter spingeva forte, hanno orientato la partita verso la strada giusta. Una grande (ri)scoperta per la Roma, che adesso è molto felice di aver trattenuto a Trigoria l’uomo che (parole di ) «risolverà il problema del per molti anni» . E il giovane uruguayano Goicoechea, comprato nell’ultimo giorno di mercato? Dovrà aspettare con pazienza il suo turno.(...)