Roma, solo gol d’autore

04/09/2012 09:37

 
FORZA - Una differenza sostanziale tra la prima e la seconda giornata. Nel 2-2 con il Catania i giallorossi hanno segnato due gol frutto di gesti dei singoli; domenica sera a Milano, invece, le reti sono state di stampo zemaniano, arrivate al termine di azioni o movimenti di chiara matrice boema. Il ghiaccio è stato rotto dalla mezza rovesciata volante di Osvaldo, che è valso il temporaneo 1-1 contro il Catania. Un gol geniale, un gesto difficile riuscito meravigliosamente: l’assist di arrivava morbido, Osvaldo non ci ha pensato due volte e si avvitato in aria, colpendo il pallone perfettamente e inviandolo sul palo lontano. Che bellezza! L’italoargentino, forte davvero, si è ripetuto anche a San Siro, uncinando appena il fantastico pallone con cui aveva tagliato fuori almeno sei dell’Inter: scavetto e palla che entra lenta in porta, con i tifosi che già saltano e si abbracciano. 
 
AZIONI - L’azione si è svolta sulle basi del calcio di Zeman: palla che si muove velocemente, triangolazioni e movimenti continui. Anche tagli, o inserimenti. E proprio da un inserimento perfetto è nato il gol che ha fatto per il vantaggio a Milano, invitando ancora a quel cross morbido e girando di testa tutto solo in area. E’ stato infine il turno di Marquinho, anche lui intermedio di centrocampo propenso all’inserimento stile-Zeman: non appena Osvaldo ha ricevuto sulla sinistra il brasiliano si è fatto vedere in area, ha ricevuto, controllato e dopo aver guadagnato il fondo ha messo in rete da posizione quasi impossibile con una bomba. 
 
SINGOLO - Base zemaniana, come detto, ma non necessariamente inserita in uno spartito così tipico di Zeman. Perché la Roma vista a Milano è sembrata essere una squadra del tutto nuova rispetto a quelle sorte in passato sul del boemo. Con il Catania invece, alla prima uscita ufficiale della nuova stagione, tutto era girato storto. Tanto che i gol erano arrivati grazie alle due perle di due singoli. Raccontato quello di Osvaldo, basta chiudere gli occhi e pensare al 2-2 finale messo a segno dal diciottenne uruguaiano Nico Lopez. Emozionato all’esordio in A? Per niente: ha addomesticato il passaggio di Bradley, alzato il pallone scavalcando Alvarez con il sombrero e chiuso in rete di collo pieno, forte sul primo palo. Un altro gol bello, come gli altri quattro segnati finora dalla nuova Roma.