Sprechi e boom

11/09/2012 09:38



Quelli pesanti Tasse a parte, spulciando gli stipendi di A si trovano 120 milionari. Ovviamente al netto dei bonus, perché contando quelli (alcuni sono facili facili da ottenere) diventano tanti di più. La paga, però, non è sempre direttamente proporzionale al posto in squadra. Anzi, ci sono tanti casi di stipendi gravosi che non giocano. Uno, per esempio, è Iaquinta, al suo ultimo anno di contratto da 3 milioni con la : nei piani di non rientra, qualche timido tentativo di cessione c'è stato ma senza esiti, magari a gennaio ci si riproverà ma l'impressione è che si vada a scadenza. Al top degli ingaggi della Samp, invece, spicca il milione e mezzo di Palombo, contratto fino al 2015. In estate era appetito, ma di questi tempi a medio-alto livello un ingaggio così non se lo accolla nessuno. L'ex centrocampista dell'Inter aveva anche trattato la risoluzione con i blucerchiati, ma l'accordo non si è trovato. Ora, chiusi anche mercati interessanti tipo Russia o Turchia, si allenerà col gruppo e deciderà Ferrara.



Scadenze spinose L'ingaggio è questione particolarmente spinosa nel caso dei contratti in scadenza. Alla Lazio, che già di suo spende quasi 7 milioni di giocatori (Foggia, Matuzalem e Sculli, al lordo) che si allenano a parte ed è riuscita a smaltire poco sul mercato, c'è Diakite: a libro paga per 300mila euro per l'ultimo anno, l'estate è stata tutta un trattare tra Lotito e i suoi agenti per il rinnovo ma tra domanda e offerta resta tanta distanza. La Lazio vuole tenerlo e possibilmente firmare il nuovo accordo prima di gennaio, quando il ragazzo può accordarsi con un altro club: il braccio di ferro continua. Sempre Roma, sponda giallorossa, c'è in arrivo un contratto nuovo nuovo per : Zeman ne ha già fatto un uomo chiave in mediana, i 30mila euro che prende ora ne fanno un titolare low cost da applausi ma vanno perlomeno decuplicati. Ma di talento a basso costo ce n'è. Occhio a Stoian, romeno che a Bari ha fatto un paio di gol da manicomio, al Chievo nell'affare Bradley. O al regista Onazi (Lazio), e alle punte Sosa (Palermo) e Tallo (Roma): viaggiano tutti sui centomila. Uno sguardo anche a Diop, attaccante senegalese sgrezzabile ma con una voglia matta di emergere e i mezzi per farlo: se il Toro avesse preso un'altra punta sarebbe andato in B (Grosseto) rinnovando, invece è restato e Ventura lo vede bene, benissimo.