14/09/2012 09:12
Quota 216 Cominciamo dal capitano e dalla grande paura che ha aleggiato sulla giornata di ieri. Durante l'allenamento un colpo al piede destro, la caviglia che si è girata e l'allarme che è scattato subito. Ce la farà Totti per domenica? Da Trigoria filtra ottimismo. Il numero dieci è pronto a stringere i denti, anche perché vede il prossimo traguardo a un passo. Con alle spalle 215 reti segnate, Meazza e Altafini rappresentano già dei compagni di viaggio, in attesa di provare l'attacco verso l'empireo rappresentato da Piola (274) e Nordahl (225). Traguardi troppo ambiziosi? Possibile, ma meglio non dimenticare che fino a pochi anni fa nessuno avrebbe mai immaginato che Totti potesse arrivare così in alto dopo aver trascorso finora oltre metà carriera da rifinitore più che da attaccante puro.
Esordio da 50 mila Non è un caso che Destro in allenamento provi a rubargli i segreti con lo sguardo, immaginando il suo esordio all'Olimpico davanti a 50 mila persone. «Spero che sia un bellissimo esordio, anche perché sarà una grande emozione spiega a Sky . Spero di fare un'ottima partita. Vengo dalla Nazionale: aver fatto subito gol è stato realizzare un sogno. Fare coppia con Balotelli? Io ce la metterò tutta, e poi Mario è un fenomeno. Quindi io in questi anni dovrò cercare di migliorare il più possibile. Osvaldo? Ho un bellissimo rapporto con lui». Gli servirà per provare a battere la Juve. «È la favorita per il campionato, e poi ha fatto una campagna acquisti importante». Insomma, per sfidarla occorrerà anche il miglior Totti. «È un esempio, allenandoti con lui puoi osservare la voglia e le qualità che ha. De Rossi? Mi ha colpito la persona. È un ragazzo umile che si è subito messo a disposizione dei nuovi e ha legato subito con tutti. Zeman? È di poche parole, però si fa sentire. Insomma, speriamo di fare una grande annata». Nessun rimpianto, perciò, per il no alla Juve. «Ho voluto pensarci un po' perché era una decisione importante, comunque ero convinto di venire qui e sono venuto. Di sicuro spero di arrivare a obiettivi importanti».
Voglia di svolta Ecco, se si potesse comunicare un po' della carica di Destro a Lamela, di sicuro l'argentino se ne gioverebbe. Dopo l'esordio boom contro il Palermo, infatti, il «crac» da (quasi) venti milioni, con Luis Enrique era diventato praticamente un titolare. Quest'anno invece, dopo aver metabolizzato le pubbliche bacchettate di Zeman («del mio gioco ha capito poco»), cerca spazio per emergere. In attesa del rientro di Osvaldo, l'impressione è che sia un'occasione da non perdere. Perché in attacco tutti hanno voglia di lasciare il segno.