LE FRASI - Interpellato da Radio 24, Vialli ha descritto il nemico senza tanti ghirigori:
«E una persona molto intelligente ma è anche un grandissimo paraculo» . Un furbacchione, via:
«Combatte le battaglie che gli convengono e le altre se le dimentica. Io, tra laltro, non lho mai perdonato quando ha gettato unombra sulla carriera mia e di Del Piero. Non mi ha neanche chiesto scusa» . Vialli si riferisce ai sospetti di doping che avanzarono i magistrati di Torino, ispirati proprio dalle dichiarazioni di Zeman, aprendo un lungo processo che si è concluso nel 2007 in Cassazione con lassoluzione della.d Giraudo e del medico sociale Agricola. Per prescrizione del reato, dopo che già in appello i giudici avevano ordinato il proscioglimento degli imputati perché tra i farmaci assunti dai calciatori della Juventus non cera lepo. Zeman allepoca chiamò in causa direttamente Vialli e Del Piero, parlando di esplosioni muscolari sorprendenti «da culturismo più che da calcio» . Vialli già in passato si espresse con un insulto pesante (
«Zeman fa terrorismo» ) ma lo scambio di colpi non si è ancora esaurito.
BOTTA E RISPOSTA - Una volta che è passato alla Roma, poi, Zeman ha rinfrescato il dibattito:
«Per me un tecnico squalificato dovrebbe dimettersi» ha detto a proposito del caso scommesse che ha coinvolto Conte, suscitando la reazione di Beppe Marotta: «Zeman è stato inopportuno, spero che lassoallenatori prenda provvedimenti. E poi ricordo che nel 2005, proprio Zeman abbandonò la panchina della sua squadra (il famoso Lecce-Parma 3-3 che è stato una delle partite-chiave di calciopoli, ndr)
senza mai spiegarne il motivo» . Ma le schermaglie non si sono fermate qui. Di fronte alla provocazione di John Elkann successiva alla Supercoppa di Pechino (
«Carrera ha vinto più di Zeman in una sola partita» ), Zeman ha glissato con una patina di snobismo:
«Non mi offende. Abbiamo opinioni diverse sullo sport e la Juve negli ultimi anni non ha offerto esempi positivi» .