Vince la Roma, il giudice assegna lo 0-3

25/09/2012 09:50

 
La Roma ha accolto la vittoria con «moderata soddisfazione». Evitando commenti e proclami. Avrebbe dovuto farlo già domenica, ma i dirigenti Franco Baldini e Claudio sono stati coinvolti dal tam tam mediatico che li ha portati ad esporsi anche troppo sul rispetto delle regole: la loro richiesta per incassare lo 0 a 3 a tavolino ha generato reazioni di ogni genere. Ultima quella di ieri mattina di Cellino che, ancora con un comunicato del Cagliari, ha definito avvoltoio il giallorosso Baldini, colpevole, secondo lui, di aver annunciato davanti alle telecamere il ricorso per avere la partita vinta. Quel ricorso, come scrive anche Tosel, non c’è stato. E’ stato preannunciato. Se fosse arrivato sulla scrivania del giudice sportivo, lo stesso Tosel avrebbe preso tempo, sette giorni, prima di intervenire. E invece, ricevuta l’ordinanza del prefetto Balsamo, ha scelto di sanzionare subito il Cagliari per colpa di Cellino. E’ la prima volta che si assegna il successo per le parole di un presidente che tra l’altro era lontanissimo, su una spiaggia di Miami e non al Poetto, a qualche chilometro dallo stadio della vergogna. Ma il nostro calcio, ormai, è capace di tutto. E per dare una spallata all’ultimo episodio, che fa arrossire per primi i vertici del movimento, la punizione è stata immediata. Lo volevano gli sportivi, ma soprattutto Giancarlo Abete, presidente della Figc, e Maurizio Beretta, presidente della Lega calcio.
 
Il dispositivo del giudice sportivo è stato sintetico. Del resto era tutto abbastanza scontato. Tosel ha deciso partendo dal provvedimento del prefetto di Cagliari che aveva disposto il rinvio ad altra data della partita Cagliari–Roma per tutelare l’ordine pubblico dopo l’invito di Cellino ai tifosi di presentarsi all’Is Arenas, nonostante la Lega avesse annunciato che la gara sarebbe stata a porte chiuse. Il giudice sportivo ha ritenuto che la provocatoria iniziativa assunta dal Cagliari abbia costituito una palese violazione dell’articolo 12, comma 2, del codice della giustizia sportiva (impone ai club la rigorosa osservanza delle disposizioni emanate dalle pubbliche autorità in materia di pubblica sicurezza) e considerato che tale violazione ha costituito la causa diretta ed esclusiva dell’impedimento alla regolare effettuazione della gara.
 
In più Tosel ha preso atto che la Roma ha preannunciato un reclamo, ex art. 29, comma 4, e visti altri due articoli, il 29, comma 3 (i giudici sportivi, in prima istanza, si pronunciano sulla regolarità dello svolgimento delle gara) e 17, comma 1 (determina, quando il club è ritenuto responsabile anche oggettivamente, la perdita del match) ha deliberato di sanzionare il Cagliari con la sconfitta 0 a 3, disponendo la trasmissione degli atti al procuratore federale. Sarà Palazzi a occuparsi di Cellino. Mentre il Cagliari, entro giovedì, dovrà presentare il ricorso alla Corte Federale. Con poche speranze, però, per il secondo grado. L’avvocato Grassani cercherà di ricordare come non siano comunque accaduti incidenti (la partita non si è giocata) e come l’osservatorio nazionale avesse indicato alle autorità locali, nei giorni precedenti alla gara, di predisporre l’apertura di un paio di settori dello stadio. Ma è stata la a dire no. Dopo un sopralluogo al cantiere di Quartu che un giorno, finiti i lavori, si potrà definire stadio.