14/09/2012 11:07
Le anticipazioni sulle parole del boemo nei confronti di Abete («È un nemico del calcio») poi rettificate in corsa per cercare di salvare la situazione («erano riferite al sistema calcio in generale ») hanno aperto un fronte nella tifoseria, per la prima volta spaccata sul boemo. In discussione non ci sono i meriti calcistici del tecnico, quasi universalmente riconosciuti, ma lo Zeman «picconatore », quello che non si tira mai indietro davanti alla possibilità di fare scalpore con frasi contro tutto e tutti. Il termometro del tifo si può misurare ascoltando le radio locali, navigando sui social network e sui forum di riferimento.
Cè il partito dei «duri e puri», che credono che Zeman sia rimasto il solo a dire le cose con chiarezza, denunciando tutto il malcostume del calcio italiano. Molti di quelli che la pensano in questo modo auspicano un intervento a sostegno di Zeman da parte di Franco Baldini, d.g. giallorosso e vecchio compagno di battaglie del boemo. Dallaltra parte cè un nutrito gruppo di tifosi che hanno paura di poter pagare sul campo le opinioni del tecnico, come già avvenuto in passato, e che lo invitano a concentrarsi solo su quello che gli riesce meglio, cioè far giocare bene la squadra.
Difficile riuscire a mediare tra le due posizioni, unimpresa in cui ha provato a cimentarsi Paolo Fiorentino, membro del Cda romanista, che ha parlato a margine dellUefa Champions League Trophy Tour. Il vicedirettore generale di UniCredit si dice favorevole, come lo stesso Zeman, ad una separazione del calcio dalla finanza. «Oggi dice non ha molto senso avere società di calcio quotate in Borsa. Tuttavia se le società riuscissero ad allargare le opportunità di generare reddito il discorso sarebbe diverso. Il fattore di volatilità legato ai risultati dà dosi di saggezza alle dichiarazioni di Zeman, per quanto qualche volta folcloristiche ». Risponderà anche a lui, il boemo?