16/09/2012 20:30
Chiariamo subito che questa volta non c'entra nulla il calcio di Zeman, per letteratura troppo spregiudicato e rischioso. I tre gol del Bologna sono infatti arrivati a difesa schierata per errori individuali e pasticci in tandem come è accaduto in occasione della rete decisiva. Però anche uno zemaniano convinto ed estremo, non può non pensare - in un momento del genere - che forse il boemo farebbe bene a limitare le sue incursioni dialettiche, che anche in settimana hanno tenuto banco e lo hanno costretto a dire, chiarire, smentire, affondare di nuovo, per la gioia di titolisti comodi, che fanno solo la fatica di dover riportare le sue dichiarazioni. Solo che, è questo il retropensiero, così si finisce per parlare molto della Roma in chiave politica e pochissimo della Roma in chiave sportiva. Anche le partite finiscono per essere semplicemente degli appuntamenti domenicali, addirittura dei fastidi, o comunque argomenti poco significativi. Invece sarebbe il caso di soffermarsi maggiormente su un reparto, la difesa, che sembra strutturalmente più debole degli altri e bisognerebbe pensare a come ovviare a tutto questo, per consentire alla Roma di essere nelle posizioni di classifica a cui tutti la hanno iscritta.
Insomma, sarebbe un vantaggio per tutti, anche per Zeman, che con Zeman si ricominciasse a parlare finalmente di calcio o almeno anche di calcio. Perché sarà magari più divertente, per gli ascoltatori, sentire le battute a distanza con Conte, ascoltare le critiche (poi ridimensionate) ad Abete, dibattere sulla polemica con Vialli; ma ancora di più sarebbe interessante capire se Piris rischia la bocciatura, Stekelenburg gode della reale e incondizionata fiducia, eccetera eccetera. Un modo tra l'altro per tenere sempre sulla corda la squadra, evitando -come è accaduto stavolta - che qualcuno pensi inconsapevolmente di avere già vinto. Anche perché, e questo è un piccolo consiglio di cui Zeman non ha assolutamente bisogno, è sempre in agguato il plotone d'esecuzione che - di fronte a qualche risultato non troppo soddisfacente - tornerebbe immediatamente a parlare di un perdente di successo, che non cambia mai: nella lingua e nei risultati. Ed invece Zeman non è solo un abile comunicatore, ma soprattutto un allenatore di calcio che intende prendersi una rivincita sul campo. Il suo campo, quello di gioco.