DELUSIONE - Voleva giocare, Zeman. Lallenatore di Praga svolge il suo lavoro con passione: una partita tolta equivale a togliergli gioia. Tensione, sì, perché poi la partita è anche quello. Ma soprattutto, per Zeman, è soddisfazione per la possibilità di fare ciò che apprezza da sempre. Insieme al suo staff ha condiviso lamarezza, la delusione la quasi incredulità per ciò che era successo a Cagliari. Però, da capo del gruppo, nel momento di difficoltà non si è fatto prendere dallagitazione. Ci ha pensato un attimo e ha deciso il da farsi. Perché poi, al di là di tutto, la Roma si muove su quelle che sono le indicazioni del tecnico. «Partiamo subito» ha detto ai dirigenti quando gli erano stati riferiti gli orari possibili per rientrare a Roma.
PIANO - Zeman ha preferito il trasferimento alle nove di mattina piuttosto che aspettare il pomeriggio. In testa, nel frattempo, sviluppava il programma settimanale della Roma: gli impegni ufficiali si chiamano Sampdoria, mercoledì sera allOlimpico, e Juventus, sabato sera a Torino. «Oggi giornata libera per tutti» : Zeman ha concesso la domenica di libertà ai suoi. Inutile caricare la squadra, la giovane squadra che era partita per Cagliari. Si torna a lavoro oggi, con una doppia seduta di allenamento a Trigoria. Un po come fosse venerdì, visto che dopodomani si gioca contro la Sampdoria come una normale domenica. Normale, di campionato, non come quella che la Roma ha vissuto tra la Sardegna e Roma.
AVANTI - Il programma settimanale è stato stabilito, Zeman è pronto a ripartire. Non fa calcoli, il boemo: inutile stare a pensare che mercoledì sera allOlimpico arriverà la Sampdoria che ha giocato solo ieri contro il Torino mentre i giallorossi sono rimasti forzatamente al riposo. Zeman non è tipo da pensare a queste cose, anche se un leggero vantaggio, soprattutto nel finale di partita, la Roma potrà averlo. Poi tutti si concentreranno sulla trasferta di Torino, una delle gare più importanti di questanno per la Roma. Zeman ha voglia di pensare soltanto a questo: gli impegni del campo, gli allenamenti, le vigilie e le partite. Solo al calcio insomma, e non a strane dinamiche che «possono accadere soltanto in Italia» .