Campionato, vince lo spread
01/10/2012 16:03
Milan e Roma, in questo momento, sono
due squadre senza padroni. Hanno due numeri uno operativi che sono Adriano Galliani, di diritto, e
Franco Baldini, di fatto. Il proprietario del Milan non segue più la squadra. Quando lo fa, è per vendere, vendere e ancora vendere. Non potendo comprare campioni, Galliani segue schemi vecchi di ventanni. Siamo in difficoltà? Compriamo un olandese. Una volta erano Rijkard o Seedorf. Ieri era Van Bommel, oggi è De Jong, calciatore in netto calo di rendimento da quando gli hanno spiegato che non può sempre spaccare le gambe dellavversario. Lallenatore è Allegri. Grazie al modulo Ibrahimovic ha vinto uno scudetto. Ma dovrebbe piuttosto passare alla storia per avere tolto dalla lista Champions Pippo Inzaghi, che anche sulla soglia dei 40 può giocare titolare in questo Milan, e per avere escogitato insieme a Galliani il più grande autogol di mercato degli ultimi dieci anni, la cessione di Pirlo alla Juve.Ad aggravare il caos societario cè la figura di Barbara Berlusconi (torna bionda, BB, per favore!). Tra lerede Fininvest e Galliani cè la stessa simpatia che affratella Pippo e Allegri. Ma Silvio non ha il coraggio di dare la squadra alla figlia (Pato vicerè?) e non ha tutti i torti.
Se Milanello non ride,
Trigoria piange. Contro la Juventus la squadra ha dimostrato di non avere i 19 minuti nelle gambe e questo è strano per una formazione allenata da Zeman. Il boemo ha dichiarato che i ragazzi non lo seguono. E un uomo sincero e cè da credergli. Del resto, per i ragazzotti ingaggiati in giro per il Sudamerica, Zdenek è un vecchietto bizzarro di cui non hanno mai sentito parlare e non la bandiera dellindipendenza contro i poteri forti capace di pagare a caro prezzo per le sue idee. Le altre figure di maschio alfa in giallorosso sono difficili da identificare. La proprietà non ne fornisce. Dopo la batosta con la Juve arriverà il neopresidenteJim Pallotta da Boston, farà un cazziatone urbi et orbi e se ne tornerà nel Massachusetts, dove lavora. Né la sostituzione di Di Benedetto con Pallotta dopo poco più di un anno ha suggerito solidità. Per lo spogliatoio il boss è Baldini, il direttore generale. E carismatico, parla le lingue, i giornali lo stanno a sentire, è stato al Real, nella nazionale inglese e molti dei più grandi club, dalla Juventus al Chelsea, gli hanno offerto un contratto per molti più soldi di quelli che prende alla Roma. Ecco appunto il problema.
In una situazione come quella della Roma, lunico riferimento societario è un signore che ha offerte in continuazione e che si è già fissato, lo ha detto lui stesso, un termine per decidere se ha fallito e se deve andarsene.?Per lui è facile trovare un posto migliore ed è proprio questo, paradossalmente, a creare incertezza tra i giocatori. Lotito non può andarsene dalla Lazio, né Moratti dallInter o De Laurentiis dal Napoli, e via dicendo. Ossia, possono ma è difficilissimo vendere una squadra di serie A. Lo stesso Galliani ha basato la sua forza non tanto sul mandato di SB ma sul fatto che nessuno lo immagina altrove che a Milanello e forse nessun altro club ha mai pensato di offrirgli un posto.
Il calcio si basa sulle vecchie leggi della marineria. Il capitano, chiunque sia, va a fondo con la nave. Se il capitano è lunico sicuro di scamparla, la ciurma si fa i fatti suoi. Anche se il titolo del post parla di due progetti alla frutta, sarebbe più esatto considerare due porzioni e mezzo di ananas. Non si illudano gli interisti. La loro vittoria di domenica contro lo Jovetic Football Club è appunto dovuta allo scarso rendimento del fuoriclasse slavo. Senza di lui la cosiddetta Fiorentina va in difficoltà anche contro il Gavorrano. Quanto al resto, lInter è un centauro spaccato in due tra qualche vecchio leone di Mourinho, il poco affidabileCassano e una truppa di giovinotti di incerto avvenire.?Si prevede un mesto derby, al prossimo turno.