06/10/2012 12:15
Il lavoro di avvocati e diplomazie ha dunque sostanzialmente riportato la vicenda Conte al punto di inizio, a metà strada tra i tre mesi del patteggiamento respinto dalla Disciplinare e i quattro mesi e venti giorni di quello rifiutato dallallenatore. La reazione della Juventus, questa volta, è stata morigerata, almeno in confronto alla violenza di altre volte.
Interessava, ad Agnelli, ribadire prima di tutto due cose: Conte è una vittima e la giustizia sportiva è da cambiare. «Mantengo la mia convinzione che Antonio Conte sia un uomo innocente. La conferma della squalifica è una sconfitta ingiusta, che deve far riflettere tutto il sistema calcistico », è stato lincipit di un comunicato che, per gli standard bianconeri, va valutato come quasi conciliante: «Alle mille parole fatte da più parti su questa vicenda, le istituzioni sportive devono dare seguito con una riforma profonda del sistema della giustizia sportiva, che sia in grado di evitare le pericolose asimmetrie che si sono verificate negli ultimi anni e che hanno spesso dato luogo a vere ingiustizie». E quindi, «la Juventus aspetta il suo allenatore
finalmente in panchina». Il conto alla rovescia è un coro.
Il collegio arbitrale del Tnas avrà tempo fino al 15 novembre per scrivere le motivazioni. Per assottigliare così tanto la pena di 10 mesi con cui sera chiuso il processo dappello, è stata fondamentale la questione Mastronunzio: per i giudici di secondo grado, la sua esclusione dalle ultime tre gare del Siena 2010-11 (per motivarla Conte era caduto in triplice contraddizione) lasciava configurare un reato più grave della semplice omessa denuncia, ma il semplice certificato medico prodotto dai legali Bongiorno, De Rensis e Chiappero (che dicono: «Abbiamo difeso un innocente») avrebbe convinto gli arbitri dellinfortunio del giocatore, escludendo quindi la tesi per cui Conte avesse preferito lasciarlo fuori dopo il suo rifiuto di combinare Albino-leffe Siena. Facile immaginare come lo sconto sia da ascrivere soprattutto allinapplicabilità di
un minimo edittale: la condanna minima di 6 mesi per una omessa denuncia, infatti, entra in vigore dal giugno 2011 con linasprimento dellordinamento federale in termini di pene. Ma i reati contestati al tecnico risalgono a qualche mese prima, e per questo possono essere valutati in ratione temporis. Si tratta dunque di una sentenza che aprirà a grossolani sconti a tutti i condannati dellultimo procedimento sportivo, cancellando precedenti limpidi come il caso Quadrini, che dal Tnas aveva avuto un sconto del 50 per cento. Qui si è andati oltre, un caso più unico che raro.
In definitiva, però, laccordo sulla riduzione è soprattutto il frutto di contatti, incontri e delle pressioni arrivate nelle ultime settimane sullorgano giudicante. Il legale della Figc, Medugno, in ogni caso assicura: «Per quanto ci riguarda siamo contenti sia stata ribadita laffermazione di responsabilità».