14/10/2012 11:37
Attenzione, questo non lo scrive la Consob. È la conclusione cui arriva lAdnKronos. Lagenzia riporta le parole della Consob: «Le informazioni fornite da ICS (Inner Circle Sports, ndr) alla Consob tramite la SEC (la Consob americana, ndr) hanno confermato quanto sostenuto da Compagnia Italpetroli. In particolare ICS ha confermato che in nessuno degli incontri con Gianroberto de Giovanni (lavvocato di Italpetroli, ndr) e la famiglia Sensi, ha mai partecipato alcun rappresentante di George Soros e che in nessuna occasione è stata mostrata a Gianroberto de Giovanni evidenza documentale degli accordi tra ICS e Soros Fund Management». Certo. Verissimo. Ufficialmente, i rapporti non sono tra i Sensi e Soros. Ma tra i Sensi e Inner Circle Sports, che è una banca daffari, è un intermediario, negozia con i potenziali acquirenti di società sportive e incassa provvigioni sulla vendita. Era successo con il Liverpool, passato nelle mani degli imprenditori statunitensi Hicks e Gillet proprio grazie allopera della Inner Circle Sports. Andiamo avanti. LAdnKronos continua così: «Alla Commissione Nazionale per le società e la Borsa, inoltre, è stata inviata dalla SEC la copia del confidentiality agreement che avrebbe dovuto vincolare ICS e Soros, ma il documento non era stato firmato dalle parti. Nella voluminosa documentazione, di oltre cento pagine, inviata alla Procura di Roma, la Consob ha fatto chiarezza, anche attraverso lanalisi di oltre 80mila email, ricostruendo le tappe principali della vicenda. Il 12 novembre 2007 Compagnia Italpretroli ha reso noto che "è stata rappresentata da parte di terzi, lesistenza di un possibile interesse di un investitore americano in merito allinvestimento nel capitale dellAs Roma; tuttavia, Compagnia Italpetroli non ha mai ricevuto, né direttamente né indirettamente, alcuna manifestazione di interesse, né offerta da parte del suddetto investitore, avente ad oggetto il pacchetto di maggioranza del capitale dellAs Roma"». Peccato che il confidentiality agreement risalga a settembre 2007. Quindi per sette mesi Italpetroli, attraverso lavvocato de Giovanni, si è confrontata con la ICS anche se dietro non cera nessuno? E le oltre 80mila mail a che sono servite? Perché se le sono scambiate, se allorizzonte non compariva nemmeno lombra di un occhiuto rapinatore? Unaltra osservazione riguarda lofferta. Come ben sa chi lavora su operazioni del genere, le offerte formali non si inviano per non interferire con landamento dei mercati, ai quali andrebbero immediatamente comunicate. Cè una contrattazione continua su più tavoli, su più aspetti e su diverse cifre. Quando laccordo è totale, ci si mette seduti dietro a una scrivania e in qualche giorno si firmano i contratti. Il lancio dellAdnKronos prosegue così: «Solo il 25 marzo 2008 la merchant bank Inner Circle Sports LLC "ha svelato" che il potenziale investitore era George Soros. A fare il nome del magnate statunitense è stato Steven Horowitz (uno dei partner di ICS, ndr) in una telefonata allavv. Gianroberto de Giovanni, legale del gruppo Italpetroli. Il 22 aprile 2008, Horowitz ha comunicato a de Giovanni che "i rappresentanti del family office di George Soros non intendono più perseguire lacquisizione del Club"». Anche questo è vero, e anche logico. Lobiettivo era quello di far sapere il più tardi possibile ai mercati che dietro loperazione cera Soros. Però Soros cera, come "comunica" Horowitz a marzo. «Per la Consob però - si legge nel lancio dagenzia - "ICS non aveva prodotto alcune evidenza di un reale coinvolgimento di George Soros". E lo stesso, evidenzia ancora la Consob, vale per "i due incontri successivi a cui ha partecipato lavvocato de Giovanni". In base allesame degli atti e delle audizioni effettuate "il fatto che Compagnia Italpetroli non avesse mai ricevuto evidenza del coinvolgimento dellinvestitore non è attribuibile alla volontà della stessa Compagnia Italpetroli"». Il 3 giugno 2008, su richiesta della Consob, Soros Fund Management ha diffuso un comunicato nel quale il magnate dichiarava di non avere più (ma il «più» lAdnKronos non lo riporta oggi e non lo riportò allora) alcun interesse nel condurre loperazione (a quel punto, dopo i cammelli volanti, non più, ndr). La nota ha posto fine a mesi di ipotesi attorno al nome di un personaggio che, secondo la valutazione della Consob, non ha mai manifestato un interesse concreto e tantomeno presentato unofferta. La Consob ha posto particolare attenzione al comunicato del 10 aprile 2008 con cui As Roma e Compagnia Italpetroli hanno affermato che «seppur nel corso degli ultimi mesi» Compagnia Italpetroli «abbia ricevuto segnali in merito a possibili interessi da parte di soggetti terzi aventi ad oggetto la propria partecipazione in As Roma, nessuno di questi si è mai tramutato in offerte o concrete manifestazioni di interesse». Tale comunicazione «non era connotata da elementi di falsità». Oh, ecco il punto. La sentenza. La statuizione della Consob. «Non era connotata da elementi di falsità». La Commissione dice, anzi scrive, che Compagnia Italpetroli non ha commesso alcuna irregolarità, perché questo è lo scopo dellinchiesta della Consob. Formalmente, Soros non aveva fatto delle offerte. Formalmente, non appariva. Sostanzialmente, invece, sì. E attraverso la ICS ha negoziato per mesi. Appariva negli scambi di mail tra de Giovanni e lostudio legale Tonucci, che con Tacopina seguiva da settembre 2007 lintera operazione.
Per chi avesse ancora dei dubbi, ecco alcuni documenti di cui è venuto in possesso Il Romanista. Sono mail inviate e ricevute dagli uomini del Soros Fund Management, perché la Inner Circle Sports è semplicemente il ponte tra Compagnia Italpetroli e il forziere del finanziere di origini ungheresi. Il tono è sempre colloquiale. I rapporti sono distesi tra Tacopina, la ICS, il Soros Fund e i partner italiani. In una, per esempio, Tacopina chiede la traduzione di un testo perché «Steve (Horowitz, ndr) conosce solo la parola "limoncello". In unaltra, il Soros Fund Management cerca di mettersi daccordo per una conference call con Tacopina. Eccola.
Mail inviata il 9 aprile 2008 alle ore 11.04 da Mark Pinho al partner della Inner Circle Sports Steve Horowitz, a Len Potter e a Tacopina. «Dovremmo fissare un orario per metterci al telefono insieme. Len (Potter, ndr) e io siamo ora sul PST time (lora delPacifico, ndr), così forse avrebbe senso questo pomeriggio tardi, ora del Pacifico. O possiamo provare domani mattina presto?». Ma unaltra mail è ancora più indicativa. Ha per mittente Joe Tacopina. Il giorno dopo, Soros parlerà alla stampa del suo nuovo libro e Tacopina è preoccupato. Non sa cosa dirà il magnate ai giornalisti italiani.
Mail inviata l8 aprile 2008 alle ore 21.47 da Joe Tacopina a Mark Pinho, Managing Director nel Private Equity group del Soros Fund Management. «Volevo dare un seguito alla nostra precedente conversazione sulla conferenza stampa di George (Soros, ndr) con la stampa italiana domani. (...) Come avrà intenzione, George, di affrontare le sicure domande sulla trattativa? Per favore, fatemi sapere se ha intenzione di chiarire dei dubbi, perché se è così vorrei mettervi a conoscenza di tutte le recenti relazioni e delle chiacchiere locali. (...)». Ecco la risposta di Len Potter, il Managing Director & Co-Head - Private Equity del Soros Fund Management, al penalista newyorchese numero 2, adesso, dellAs Roma. Tra i destinatari cè anche Pinho.
Mail inviata il 9 aprile 2008 alle ore 9.03 da Len Potter a Mark Pinho e a Tacopina. «George terrà la conferenza stampa. È destinata a essere limitata al suo nuovo libro ma noi ci aspettiamo domande sulla Roma. George non negherà che siamo coinvolti in qualche operazione né confermerà che delle operazioni si stanno tenendo. George risponderà a queste domande con uno spensierato "no comment" che è la procedura standard per lui (e per noi) su domande relative agli investimenti. Benché rispondiamo nello stesso modo a tutte le richieste (anche quando non siamo coinvolti), la stampa e il pubblico leggeranno il suo "no comment" come laffermazione che stiamo acquistando il team e che siamo impegnati in operazioni, cosa che pensiamo possa essere daiuto alla nostra causa senza confermarla direttamente. Tienici aggiornati. Sembra che le cose procedano nella giusta direzione. Saluti, Len». Soros quel giorno disse davvero «No comment ». Ma la gran parte dei media italiani lo interpretarono come una negazione dellinteresse per lAs Roma. Le cose poi non procederanno «nella giusta direzione». Compagnia Italpetroli dirà no a 283 milioni di euro. Dirà no a Soros. Quando Soros dirà a quel punto no a una ripresa delle trattative, ecco, solo allora potrà dirsi realmente scomparsa la sagoma delluomo che mise in ginocchio una banca nazionale. La sagoma. Ma per qualcuno fu una pinna.