Fusco: «Tifosi unici, grazie Roma»

26/10/2012 10:51

Roma, 9 ottobre 2012 Ho scelto di scrivervi ora per far sì che non si disperda nulla delle immagini, dei colori e delle sensazioni che la domenica appena trascorsa ha impresso nei miei ricordi. Una mattina particolare, storica, per molti aspetti unica. E indimenticabile, mi auguro, per voi, i tifosi e tutti coloro i quali si adoperano quotidianamente con l’obiettivo di portare la Associazione Sportiva Roma lì dove merita. Sempre più in alto. Stabilmente. Queste poche righe rappresentano il ringraziamento spontaneo e sincero, mio e di tutta la Società, per la vostra partecipazione all’inaugurazione della nostra e vostra Hall of Fame. Oggi una novità, presto una tradizione. La vostra presenza, l’affetto mostrato e il carico di ricordi e storia che tutti voi rappresentate ha toccato noi tutti ed i tifosi che domenica 7 ottobre 2012 hanno scelto di recarsi allo stadio, a dispetto di un orario così insolito e di un momento che secondo alcuni avrebbe dovuto sconsigliare qualsiasi tipo di celebrazione. Il messaggio che ci è giunto dalle tribune dello Stadio Olimpico desidero farlo mio per un istante. Per ricordare a voi tutti che la Roma è la vostra casa comune. Che si tratti delle tribune dello stadio o del Centro Tecnico , la Roma è quel luogo dove mi piace immaginarvi e ritrovarvi tutti insieme. Dove vi aspettiamo, per vivere il futuro accanto a chi ha scritto il grande libro della memoria. Per voi testimoni e protagonisti della storia romanista, le porte sono e saranno sempre aperte. Aspettando di potervi riabbracciare a Trigoria o allo stadio, vi invito a contattare per qualsiasi informazione o necessità l’ufficio dell’Archivio Storico della Società. 

Franco Baldini

 

Gentilissimo Franco Baldini, Non ho parole per ringraziarLa della lettera che ha inviato a tutti noi, partecipanti della Hall of Fame, organizzata dall’AS Roma domenica 7 Ottobre 2012 allo Stadio Olimpico. Le confesso che, appena terminata la cerimonia, ancora emozionato per la bellezza dell’evento, mi ero ripromesso di scriverLe; così Lei, con la sua lettera, ha letto ciò che era nel mio cuore e mi ha anticipato. Quella domenica, la memorabile domenica, la nostra domenica, rimarrà impressa, direi scolpita indelebilmente, nella memoria di tutti noi partecipanti, ma anche nella memoria dei tifosi e, come giustamente ha sottolineato nel Suo discorso, di tutti coloro che, come Lei, si adoperano quotidianamente con l’obiettivo di portare l’Associazione Sportiva Roma a quei livelli che giustamente merita: in alto, e sempre più in alto.

Avete organizzato il tutto splendidamente. Siete stati davvero premurosi, gentili, disponibili. Mi sento di dire con piena consapevolezza che avete fatto rivivere mio padre: era come se fosse lì, accanto a me e mio fratello. Che bella gioia, che bella giornata ci avete fatto passare! E’ vero quello che Lei scrive: l’orario era insolito e comportava dei dubbi sulla partecipazione dei nostri grandi tifosi. Ma anche in questa occasione hanno dimostrato un attaccamento unico ai nostri colori giallorossi. Ho visto la partita vicino alla "peste" Pierino Prati, il quale mi ha confessato: "questi tifosi sono unici". Detto da lui è tutto!! Anche se non c’era bisogno comunque di conferme, le parole di "Pierino la peste" e lo svolgimento dello splendido evento hanno ancora una volta messo in evidenza che siamo tutti uniti attorno a questa splendida Società e il ringraziamento per la possibilità che ci avete dato di far rivivere i nostri cari è GRANDE. Mio padre ci ha inculcato l’amore per questi colori. Nato a Testaccio, esordì a soli 17 anni in serie A ed ha sempre avuto la Roma nel cuore. Poi tutti noi figli, crescendo, siamo diventati giallorossi ed abbiamo il sangue giallorosso. Grazie, grazie, grazie.

Giovanni e Claudio Fusco