Insigne, Florenzi poi chiude Immobile. L'Under all'Europeo

17/10/2012 09:58



Che cavalcata Non poteva che finire così. È stata una cavalcata trionfale. Prima con Ciro Ferrara, che questa squadra l'ha plasmata e resa imbattibile. E poi con Devis Mangia, che ha preso il tizzone ardente e non s'è bruciato. In soli 3 mesi e 5 gare ha portato la squadra al traguardo nel segno della continuità, ma mettendoci già parecchio di suo. Non poteva che finire così: un girone dominato e il playoff con la Svezia pure. Più qui, in casa degli alberi nordici, che a . Una superiorità tecnica persino imbarazzante, per lunghi tratti. L'Università del calcio a confronto con la scuola superiore. Solo che questo dominio nel primo round non s'è mai concretizzato. Nonostante un superiore possesso palla, una serie di azioni belle e veloci, spesso di prima, e una produzione industriale di tiri, la palla non entrava. Un po' per la discreta bravura dei centrali Petterson e Jansson. Molto per errori nell'ultimo passaggio. L'occasione più facile per De Luca, di testa, pescato da Insigne in area. È stato bravo il Johnsson, ma lì si deve segnare. 
 
Capolavoro Insigne Poi, nel secondo round, è successo di tutto in 9 minuti. Il genietto del che al 23', imbeccato da Frascatore, ha dipinto un perfetto tiro a giro, come il miglior Del Piero. Poi , il migliore in campo, con una sassata in diagonale sembrava aver chiuso il discorso. Macché. L'Under ha sbandato e ha consentito alla tenera Svezia, che fin lì aveva tirato in porta una sola volta con Ishak, persino di pareggiare. In 5 minuti. Con Ishak (grave errore di Caldirola) e Hiljemark, che ha pescato il tiro della domenica. Gli svedesi avrebbero dovuto segnare altri due gol (l'andata era finita 1-0). Un'infinità, ma con l'esaltazione del momento e l'Under un po' in palla, non si sa mai. Per fortuna Gabbiadini, speso per De Luca ed entrato subito bene in gara, ha regalato a Immobile l'invito per il gol. Sipario e festa grande. Ora Devis Mangia avrà tutto il tempo per disegnare la squadra a suo piacimento. E magari rivedere il ruolo di Gabbiadini, al quale la panca sta davvero stretta. Questa Under ha un gioco che piace, che cerca sempre l'offesa. A volte sembra vulnerabile dietro, quando viene saltato il pressing a centrocampo. Sarebbe il massimo se trovasse anche la sicurezza e la solidità della «vecchia» Under. Vedremo. Comunque sia, una cosa è certa: con questa meglio gioventù, l'azzurro ha un futuro molto rosa.