10/10/2012 10:41
Zeman con lui non è mai stato tenero, tanto a Trigoria in allenamento quanto in sala stampa: «Non ha ancora ben capito quello che deve fare», «non vede la porta», i rimproveri più frequenti di Zeman a Erik, il quale ha continuato a lavorare, ad allenarsi con impegno, a rivedersi le partite per capire gli errori e a chiedere consigli a chi gli è accanto. Le critiche lo hanno ferito ma, al contrario dello scorso anno, ha cercato di non buttarsi giù e di isolarsi il più possibile. Molti compagni gli sono stati vicino.
Con Osvaldo il rapporto è croce e delizia: ogni tanto si mandano a quel paese - e a Torino lo hanno fatto in campo nel primo tempo e la scena è stata pure ripresa dalle telecamere - ma poi si chiariscono dopo qualche minuto e stanno spesso insieme e Dani riempie di consigli lattaccante più giovane ogni volta che può. Stesso discorso per quanto riguarda Nicolas Burdisso, che con Lamela condivide spesso anche serate fuori dal campo. Erik cena spesso a casa del difensore, la sua famiglia lo ha un poadottato, non è raro vederli insieme anche quando gli allenamenti sono finiti. E nei momenti più difficili è sempre accanto a lui. Adesso però non è più tempo di consigli e parole, è tempo di agire. Lamela è soltanto allinizio del suo percorso tattico con Zeman, troppe cose devono ancora essere messe a posto, troppo cè ancora da lavorare. Ma latteggiamento, finalmente, è quello giusto. E per la Roma questa è unottima notizia considerando anche che, senza nazionale, Erik avrà a disposizione altre due settimane per lavorare a tu per tu con Zeman.