11/10/2012 10:23
Sfida che Miralem non vuole assolutamente saltare, considerando quanto sia legato alla selezione del suo paese. Proprio per rispondere a una chiamata della Bosnia la scorsa primavera aveva peggiorato le sue già precarie condizioni fisiche e il finale di stagione con la Roma era stato tutto tranne che esaltante proprio per questo motivo. Unesperienza che nessuno vuole ripetere. Né lui né tantomeno la Roma. Se a Trigoria avessero potuto scegliere avrebbero evitato il viaggio al giocatore e lo avrebbero fatto curare - e allenare - al Bernardini. Ma, nonostante i medici giallorossi avessero spedito tutta la documentazione dellinfortunio in Bosnia, il ct ha comunque convocato Pjanic per averlo a disposizione nel secondo impegno. E a Trigoria incrociano le dita, confidando nella maturità e nella professionalità del ragazzo.
Non solo Pjanic, però. Tanti sono i romanisti in giro con le rispettive nazionali. Cè Svedkauskas, ad esempio, con lUnder 19 della Lituania. Cè anche Stekelenburg, che con lOlanda è impegnato a smentire van Gaal che da qualche tempo non lo considera più una sicurezza. «Sto bene e sono sereno», le sue parole qualche giorno fa dal ritiro degli Orange. Per Stek in programma un doppio impegno contro Andorra e Romania, questultima unica vera antagonista della squadra di van Gaal nel girone. DallEuropa allAmerica, Nord e Sud. Impegnati in nazionale sono anche Bradley e Piris. Il primo, 70 presenze a soli 25 anni, affronterà Antigua e Guatemala mentre il difensore se la vedrà con Colombia e Perù e sarà a Roma soltanto giovedì prossimo.