30/10/2012 09:49
A dispetto di una rosa tra le più complete della serie A, alcune sue scelte si stanno rivelando un boomerang e stanno creando parecchio malcontento non solo nella piazza, ma anche allinterno dello spogliatoio. «Limportante - il suo pensiero - è che io credo in quello che faccio, e anche la maggior parte dei giocatori». Un grido dallarme o la consapevolezza che non potrà mai ottenere lunanimità dei consensi? Il «caso » che riguarda De Rossi, a cui viene preferito in regia il greco Tachtsidis, è ben lontano dallessere risolto: per il momento siamo alla pace armata, ma il campo sta dando inesorabilmente ragione al calciatore che chiede di tornare a fare il centrale. Altra situazione borderline è quella di Miralem Pjanic: domenica sera al momento della sostituzione - difficile da comprendere visto che il bosniaco era stato il migliore dei centrocampisti - il suo malumore era evidente e certificato dalle imprecazioni uscendo dal campo.
La stessa che sta vivendo Mattia Destro: arrivato come crack del mercato, si è ritrovato riserva.La mezzora di riscaldamento per scendere in campo solo 7 minuti (più recupero) contro lUdinese non deve avergli fatto piacere. Così come non fanno piacere i numeri della Roma, che con 16 gol al passivo (in 8 giornate, facile fare la media) ha la peggiore difesa del campionato al pari del Chievo, che però ha giocato una gara in più. Per non aprlare dei 5 miseri punti ottenuti allOlimpico contro squadre non irresistibili: Catania (1), Atalanta (3), Sampdoria (1), Bologna (zero) e Udinese (zero). La Juve capolista ne ha subite solo 4 ed è la dimostrazione che in Italia vince chi subisce meno gol e non chi ne segna di più. Lo sapevano, i dirigenti della Roma, quando hanno scelto di affidare a Zeman i sogni di rivincita di una città intera?