Scossa Roma, Zeman punisce De Rossi

08/10/2012 11:51

Lo scorso anno la storia mai chiarita del ritardo che spinse Luis Enrique a metterlo fuori squadra a Bergamo. Quest’anno le turbolenze estive culminate con la soap del suo restare a Roma o meno. Era quasi venduto (al per 25 mln). Alla fine ha allungato il contratto irrobustendolo con frasi d’amore. Alcune indirizzate al mittente sbagliato: «A me Montella piaceva... ». Opinioni. Ma perché dirlo?

Dopo la figuraccia contro la , dov’era stato fra i peggiori, disse: «Chi parla di Roma da scudetto fa male alla società e all’ambiente». Zeman s’era appena sbilanciato all’opposto. Nell’intervallo pare che si sia tolto la maglia sbattendola ai piedi del tecnico. Ad assecondarlo in questa irragionevole guerra intestina lo sdegnoso Osvaldo e il mite ma limitato Burdisso che ha sempre nutrito dubbi sulla difesa alta (quindi su Zeman). In settimana Daniele avrebbe criticato la doppia seduta d’allenamento. L’italo-argentino avrebbe mostrato indolenza. Anche i sassi lo sanno: se non corri in settimana la domenica rantoli. Il tutto condito dalla fragile consistenza di una società cambiata eppure sempre misteriosamente uguale a se stessa, il cui padrone lontano (ieri è stato l’ultimo giorno di Pallotta a Roma) non s’è mai capito se sia davvero così attratto dall’oneroso giocattolo (che a tratti sembra che gli sia caduto in testa da una mensola dimenticata). Zeman ha dunque fatto lo Zeman. S’è affidato ai sacri concetti di sacrificio e sofferenza e ha spedito i tre scocciati in panchina (aveva già deciso giovedì ma loro non lo sapevano). La Roma che ha battuto 2-0 l’Atalanta sfatando il tabù dell’Olimpico gli ha dato ragione.
 
L’esempio sono stati Lamela (in gol dopo un assistcucchiaio del capitano) e stesso. Bradley ha raddoppiato nella ripresa. La Roma non sarà stata strabiliante ma meno distratta sì. Ha rischiato solo nella prima mezzora (traversa di Moralez). E tutti, in una quasi totale anarchia tattica (che Zeman non è ancora riuscito ad arginare), hanno corso per novanta minuti. Alla faccia di chi mugugna.