Squadra contestata nella notte di sabato a Fiumicino. Tecnico risparmiato, per ora...
01/10/2012 11:03
PASSO INDIETRO - Curiosamente, lultima adunata a Fiumicino per una partita persa in trasferta risaliva al 22 aprile. Sempre di rientro dallo Juventus Stadium, ma con Luis Enrique in panchina, la Roma venne contestata per un 4-0 che sembrava irripetibile nelle modalità. E invece in questo grigio autunno è peggio, perché la squadra è allinizio della stagione mentre allora aveva già rigettato la famosa «proposta» asturiana. Inoltre, ad aprile la Roma aveva resistito almeno ventotto minuti, prima di arrendersi a un calcio di rigore con espulsione, mentre sabato al 19' era già inerte davanti ai cori di scherno dei tifosi avversari. Infine, la delusione ora fa più male perché contraddice una sensazione che si stava diffondendo nellaria: la squadra aveva stimoli speciali nei confronti della Juve tritacarne. Chissà cosa sarebbe successo se la voglia non ci fosse stata. Nessun romanista sano di mente pensava di battere facilmente una squadra imbattuta da 44 partite. Ma nessuno, al contrario, avrebbe immaginato una sconfitta così evidente e indiscutibile.
DUBBI - Adesso Zeman non può più passare per il maestro. E nemmeno per il parafulmine dei limiti strutturali della rosa.
Allindomani di Juventus-Roma, come è logico, diventa limputato principale: i primi tre gol subiti hanno tanto di zemaniano, dalla mancata marcatura a Pirlo alla difesa affettata con tagli banalissimi degli attaccanti; e la fase offensiva è stata quasi inesistente, anarchica, scostante. Però bisogna anche andare oltre. Il 22 aprile, allo Juventus Stadium, in panchina cera un allenatore diverso. E in campo cerano otto undicesimi di squadra differenti (in comune solo Stekelenburg, De Rossi e Osvaldo).(...)
IL VIAGGIO - La squadra ha assorbito la botta in composto silenzio. Sul volo di ritorno, nessuno parlava. Neppure Zeman, che pure domani alla ripresa scuoterà i giocatori. Anche di fronte alla contestazione, la Roma ha preferito incassare. La speranza dei tifosi, soprattutto quegli ottocento che sono andati a Torino e hanno incitato fino allultimo i loro uomini, è che la frustrazione si trasformi in uno stimolo per ripartire. Dopo la sosta di settembre, la Roma ha perso due partite e ne ha pareggiata una, in casa con la Sampdoria. Alla sosta di ottobre, dopo la sfida con lAtalanta del romanista Colantuono, Zeman deve arrivare con un sorriso. (...)